LECCE- Gasdotto di San Foca, la battaglia continua. Dopo la richiesta di archiviazione a parte del procuratore motta sulla base di una perizia tecnica gli esponenti del comitato acquisito la relazione e, dopo averla letta punto per punto, si sono definiti allibiti rispetto alle conclusioni a cui la procura è arrivata.
Il punto sul quale gli esposti presentati si basano riguarda l’assogettabilità o meno alla normativa 334/99″Seveso”, sulla quantità di gas nel PRT, e sulla soglia delle 50 Tonnellate previste dalla normativa. Ebbene, dicono i no tap, i calcoli li ha fatti TAP!Nella relazione, dicono dal comitato, i periti hanno scritto che TAP ha calcolato e riferito al Comando dei vigili del fuoco che il valore è di 48,6 tonnellate,giusto una spanna sotto,ma chi ha verificato?
Nelle conclusioni si sottolinea come sia necessario che, essendo la soglia al limite, la situazione permanga nel tempo, con un monitoraggio costante. Ma chi sarà il responsabile in caso d’incidente? si chiede Gianluca Maggiore, portavoce del comitato no tap. Andremo avanti e dimostreremo le nostre ragioni,ma mi chiedo se veramente un magistrato si può accollare la responsabilità di un futuro incidente tra 10,20…o 30 anni….”
In una stravagante canzone dei suoi primissimi tempi, Franco Battiato cantava: “La portata di un condotto è il volume liquido che passa in una sua sezione nell’unità di tempo. E si ottiene moltiplicando la sezione perpendicolare per la velocità che avrai del fluido. A regime permanente la portata è costante”. Si tratta di semplici calcoli di matematica elementare, roba che in prima media si fa a mente.
Al comitato risponde Tap: “al di là comunque di chi resta allibito dal fatto che 2+2 fa 4, e di chi parla di “abominio” con la malcelata intenzione di condizionare l’autonomia della Magistratura, resta il fatto che, come è noto al sindaco di Melendugno e perfino ai No Tap, il terminale di ricezione non è un serbatoio, ma una struttura di transito del gas”.
