SALENTO- B&b sul web e nella realtà, ma all’insaputa delle istituzioni. E poi vacanzieri letteralmente stipati persino in garage con fino a 14 persone in una stanza di pochi mq. Arriva il giro di vite sul turismo selvaggio. E la controffensiva costa cara: 45mila euro di multa ai gestori dei bed and breakfast irregolari.
Le Fiamme Gialle della compagnia di Gallipoli e della tenenza di Casarano, sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Lecce, hanno portato a galla il sommerso. A Torre San Giovanni, marina di Ugento, hanno passato al setaccio sei b&b: quattro erano completamente abusivi.
In sostanza, i titolari non hanno mai comunicato l’ “inizio attività”. E questo comporta una sanzione amministrativa da 5 a 10mila euro oltreché l’immediata chiusura della struttura ricettiva da parte del Comune.
In un quinto “B&B” ispezionato, poi, stanze e posti letto utilizzati erano superiori ai limiti previsti dalla normativa regionale, violazione per la quale è prevista una sanzione amministrativa da 500 a mille euro per ogni posto letto in eccesso, oltre alla sospensione dell’attività per 12 mesi dopo la terza segnalazione.
Alle strutture fantasma i finanzieri sono arrivati incrociando i dati relativi alle offerte proposte in rete con le informazioni reperite sul territorio tramite apposite banche dati. Difficile sfuggire così ai controlli: oltre alle multe salatissime, i gestori sono stati denunciati alla Procura per non aver comunicato le generalità degli ospiti alle autorità di Pubblica Sicurezza, impedendo, tra l’altro, in un periodo di massima allerta terroristica, il monitoraggio delle persone, soprattutto straniere, soggiornanti.
A Gallipoli, poi, il copione continua a ripetersi con la violazione sistematica dell’ordinanza comunale recante il divieto di sovraffollamento.35 le persone che occupavano piccoli alloggi ricavati nello spazio adibito a garage di un condomino. In un caso, si diceva, fino a 14 turisti all’interno di una stanzetta. Per loro, lo sgombero. Le ispezioni proseguiranno per recuperare anche i tributi evasi.
Perché c’è anche questo a viziare il mercato delle vacanze salentine: gli operatori regolari subiscono la concorrenza sleale delle strutture improvvisate o fuori legge.
