LECCE- Il marito muore e la vedova comincia a subire le angherie e le persecuzioni del cognato, fratello del defunto, e dei suoi tre figli. Minacce ed atti persecutori che hanno portato infine alla misura del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati notificata ai 4 dai carabinieri di campi Salentina: contadini del posto, un 65enne e i figli tra i 35 e i 40 anni.
Per chissà quale diritto di nascita rivendicavano tutte le proprietà dell’uomo, che, alla sua morte, erano naturalmente passate alla donna.
Sostenevano di essere loro gli eredi di diritto perché la coppia non aveva avuto figli. Volevano l’abitazione dove i coniugi vivevano, le campagne e tutto ciò che era stato del fratello. Per la vedova ingiurie e minacce ripetutamente, aggressioni fisiche continue. Padre e tre figli maschi, coalizzati contro di lei, entravano in casa senza il suo permesso, le facevano scenate la costringevano a trovare ospitalità presso altri familiari, rendendole la vita impossibile.
Non è l’unico caso di atti persecutori nei confronti di donne. A Guagnano, sempre nelle scorse ore, i carabinieri hanno arrestato ai domiciliari Gianfranco Rigliano , 46 anni. Nonostante sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di una donna di cui si era invaghito (senza avere avuto mai alcuna relazione con lei, era diventato uno stalker, e nonostante stesse affrontando già il processo di 1° grado innanzi alla 1^ Sezione Penale del Tribunale di Lecce quale imputato del reato di “atti persecutori”, RIGLIANO ha continuato a inviare centinaia di sms alla donna, da più utenze, con contenuti palesemente offensivi e persecutori che l’’analisi dei tabulati telefonici della vittima ha attribuire a lui senza ombra di dubbio.
