CronacaEconomia

Il nostro 5 per mille emigra fuori, qui le briciole: destinati al Nord 27 milioni su 28

LECCE (di Tiziana Colluto)- “Se i nostri bambini devono affrontare i viaggi della speranza la colpa è anche di noi meridionali che destiniamo al Nord il nostro 5×1000. Solo Padre Pio salva la Puglia”. La denuncia è di Prisco Piscitelli, medico Epidemiologo Ricercatore ISBEM. La fa dati alla mano, dati che oggi devono far riflettere, di fronte alla scadenza per presentare la dichiarazione dei redditi prorogata al 22 luglio.
DALLA PUGLIA, INFATTI, BEN 27 MILIONI DI EURO SU 28 TOTALI, OGNI ANNO, VENGONO DESTINATI AL NORD DAI PUGLIESI STESSI. “Questo significa – spiega Piscitelli – che è sempre impossibile disporre al sud e in Puglia delle risorse necessarie per poter offrire servizi e ricerca di maggiore qualità IN LOCO”. Il riferimento, ad esempio, è alla costruzione del Polo Pediatrico Salentino o al fatto che, “nella regione dell’ILVA e di Cerano, non si possa pensare di costruire un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) dedicato alle patologie ambientali”. Da qui l’appello a destinare il 5 per 1000 a REALTA’ OPERANTI NEL NOSTRO TERRITORIO: associazioni, Università, Onlus.

È con quei soldi, ad esempio, che ISBEM, l’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo, in 18 anni ha finanziato oltre 100 dottorati di ricerca triennali e borse di studio. In testa alla classifica italiana c’è l’Airc (54 milioni di euro); seguono Emergency (12 milioni) e Medici senza frontiere (8 milioni). Nelle prime trenta posizioni, ci sono solo realtà del centro nord. La prima pugliese è al 32esimo posto ed è la CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA di San Giovanni Rotondo, che raccoglie 1 milione di euro. TUTTO IL RESTO SPICCIOLI. Bisogna scendere tra il 230° e il 260° posto per trovare tre pugliesi (la Onlus AmoPuglia di Bari, l’Istituto Tumori di Bari e l’Istituto Scientifico ISBEM di Brindisi) con poco più di 100.000 euro l’uno. Sotto il 350° posto e sotto i 100.000 le nostre Lega Tumori LILT di Lecce e Università del Salento. Seguono Cuore Amico Onlus (circa 85mila euro) e Oncoematologia PEDIATRICA di Lecce (non oltre 80mila euro annui raccolti); ancora meno l’associazione della terza età ANTEAS. La scelta consapevole, dunque, ingloba anche il fattore territorio.

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