TUGLIE –Lei è grave, in prognosi riservata in un letto dell’ospedale Perrino di Brindisi, con ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo. Lui è in carcere per averle dato fuoco. È l’epilogo di una storia che, all’inizio, sembrava assurda, troppo violenta. Eppure le indagini dei carabinieri e le dichiarazioni della vittima hanno permesso di chiudere il cerchio.
Una ragazza di 24 anni è stata incendiata dal compagno, suo coetaneo e connazionale -sono di origini rumene-. Al culmine di una lite, lui le ha gettato addosso dell’alcol e poi le ha dato fuoco. Tutto sotto gli occhi dei figlioletti dei due, di uno e tre anni. È successo in un appartamento di Tuglie. Ed è stato lui stesso, l’aggressore, a chiamare il 118. I Carabinieri, arrivati subito dopo, hanno accertato che EDEC IONUT ALEXANDRU, già noto per furto ed altri reati contro il patrimonio, esercitava da tempo, costantemente, una violenza psicologica e fisica nei confronti della compagna convivente. In più circostanze aveva aggredito la donna anche alla presenza dei figli. Fino al raptus di sabato sera.
La donna, trasportata d’urgenza nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Brindisi, tranquillizzata e dopo aver ricevuto le prime cure, prontamente sentita in merito ai fatti da personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, avvisato dell’accaduto dai Carabinieri di Sannicola, ha dapprima sminuito la gravità dell’evento, cercando, in una evidente condizione di sudditanza psicologica, di attribuire il tutto ad una causa di natura accidentale, salvo poi, davanti all’incredulità dei militari e dopo essere stata rassicurata, scoppiare in un pianto liberatorio e ricostruire insieme ai Carabinieri quanto realmente accaduto.
Per questo, con l’accusa di LESIONI GRAVI, il P.M. di turno -Dottoressa Stefania MININNI-ha disposto per il 24enne l’accompagnamento immediato in carcere.
