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Nichi, Ed e Tobia. Una famiglia dall’altra parte dell’Oceano

BARI-“Non permetteremo che il corpo di nostro figlio diventi una bandiera dei diritti civili. Meglio tornare a ottomila chilometri dall’Italia in questa casetta piccolina in Canada che è piena di grazia italiana”. È Nichi Vendola versione papà che parla così, rilasciando, a Montréal, un’intervista a Repubblica. Si è trasferito in Canada, paese d’origine del compagno Ed Testa. Sono in tre: con loro c’è il figlioletto Tobia, nato da un”utero in affitto”. “C’era una volta un pezzo di legno e due Geppetto. Ti presento Tobia Antonio Testa, figlio di due papà”.
“Io e Ed non vogliamo fare i testimonial di una battaglia di civiltà -racconta l’ex presidente della Regione Puglia al giornalista Francesco Merlo- Vogliamo solo vivere in pace. Ho comprato casa a Terlizzi, a duecento metri dal luogo dove nacque mia madre, conosco tutti e tutti mi vogliono bene. A Roma abbiamo un piccolissimo appartamento in centro. Ma non permetteremo che il corpo di nostro figlio diventi una bandiera dei diritti civili.

“Mai, quando ero ragazzo a Terlizzi, avrei potuto immaginare di avere un giorno un marito canadese e un figlio americano”, racconta Vendola. Tobia è nato a Sacramento e l’atto di nascita è stato compilato all’anagrafe californiana, dove “la legge consente di scrivere quello che vuoi”. Il padre biologico, spiega, è Ed, “in questo modo Tobia è più tutelato e non solo perché Ed è canadese e italiano e dunque assicura a Tobia altri due passaporti. Il cognome è Testa e non Vendola”.

Sull’utero in affitto, “capisco che, a parte la bestialità razzista e omofoba, ci sia un pezzo d’Italia per bene che possa sentirsi disorientata. Penso che se vedessero, se giudicassero in concreto e non in astratto, capirebbero tutto subito”, dice . “La gestazione per altri è la risposta della scienza al bisogno di famiglia, è una difesa della famiglia. La maternità surrogata è praticata soprattutto dalle coppie eterosessuali ed è probabile che tra una ventina di anni, come prevede Umberto Veronesi, sarà molto diffusa e anche in Italia si riderà di tutte queste resistenze”.Lo porterai in Italia? “Sì, verremo prima della fine del mese. Ma non permetterò che il mondo gli diventi ostile appena tenterà di entrarvi”.

Foto Repubblica

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