LECCE- Doveva essere una lunga camminata tra la bellezza e invece la Transalentina, la marcia di 50 km che si tiene ogni anno da Otranto a Gallipoli, si è trasformata in un tour tra i rifiuti: venti discariche abusive, molte delle quali decisamente preoccupanti, finiscono nell’esposto depositato in Procura dalla Rete civica Tutela del Paesaggio e del Patrimonio Storico Artistico e Archeologico.
Qui, ad esempio, siamo sulla collina di Parabita. E quanto ritrovato è un pugno nello stomaco: molti, moltissimi, soprattutto i computer, ma anche elettrodomestici e ingombranti. Sempre a Parabita e Matino, ville faraoniche con accanto cumuli di rifiuti di ogni genere.
Andando a ritroso, sulla serra di Supersano, in zona Falconiera, una enorme discarica di materiali di risulta, guaine, laterizi, televisori e toner di stampanti professionali. A Scorrano, tanto amianto. E altrettanta monnezza lungo le strade poderali che incrociano la Provinciale 363 nel territorio di Muro Leccese, Sanarica, Giuggianello.
Un allarme serio, per gli oltre cento salentini, ma anche per i cittadini delle altre province che ogni anno raggiungono Lecce per la “TranSalentina del Sole” , la marcia non agonistica di 70.000 passi che fa parte del circuito dei “Grandi Trekking”. Quei 50 km, lungo 12 comuni (Otranto, Giurdignano, Giuggianello, Sanarica, Muro Leccese, Scorrano, Supersano, Casarano, Matino, Parabita, Alezio e Gallipoli), sono stati ritrovati sfregiati. E le immagini ne danno testimonianza.
“Ci è sembrato che negli anni – dice il vicepresidente della Rete civica, Rudy Miggiano – la quantità dei rifiuti accumulati lungo le strade di campagna sia non solo aumentata ma diversificata nella sua natura diventando sempre più pericolosa per la salute, poiché i rifiuti risultano essere altamente tossici”.
Dopo la marcia di domenica scorsa, oltre alla Procura, la denuncia è stata presentata anche al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Nucleo di Bari: indicazioni precise, con tanto di coordinate geografiche e la richiesta di intervenire immediatamente con una notifica a tutti i Comuni interessati e alle relative stazioni di Carabinieri.
Verso la fine del percorso, a Parabita, un cartello eloquente tra i rifiuti incendiati a metà: “Siete solo una massa di porci”.