BARI- Inchiesta xylella. I legali difensori degli indagati del Cnr di Bari avevano risposto alle accuse della Procura: “I dati degli studiosi e dei periti coincidono”. Ed avevano mostrato le contromappe che, secondo la loro tesi, smentirebbero la diffusione geometrica del batterio.
Invece l’Irsa-Cnr di Bari, tirato in ballo dagli avvocati Sisto (difensori degli indagati sul caso xylella) risponde non senza una velata polemica: sono state messe in evidenza aree assai ridotte ove incongruenze obiettivamente esistono (e che sarebbero state eliminate con le ulteriori elaborazioni da noi considerate essenziali) mentre sono state trascurate aree ove la corrispondenza esiste; le ulteriori elaborazioni da noi dichiarate come necessarie (e non effettuate perchè l’IRSA non ha avuto alcun finanziamento specifico e/o incarico in tal senso) servono proprio ad eliminare l’individuazione di aree spurie.
La distribuzione delle piante “realmente” malate secondo la mappa utilizzata dagli avvocati (utilizzata per affermare che la mappa IRSA è sbagliata) è a sua volta largamente errata: basti confrontare la distribuzione degli alberi “realmente” malati mostrata dalla difesa con la situazione reale presente nel SIT regionale (per le aree in cui le due basi di dati si sovrappongono) ove la classificazione (Xylella presente/ Xylella assente) dei singoli alberi è stata effettuata non per “fotointerpretazione” ma albero per albero, dal vero, con georeferenziazione sul campo.