LECCE- È passato un anno dalla tragedia della Norman Atlantic, il traghetto che nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014 si trasformò in una torcia in acque albanesi, molto vicine a quelle salentine. E il Salento fu in prima linea nei soccorsi, nell’accoglienza, negli aiuti, agli sfortunati a bordo, 500 in tutto, tra passeggeri ed equipaggio, persone costretti a fare i conti con immagini che mai più avrebbero dimenticato.
Solo con il passare dei giorni e dei mesi si comprese la reale portata del disastro: 11 persone morirono, alcune carbonizzate nella stiva. 18 passeggeri non furono mai più ritrovati. Di loro non si sa più nulla. Il traghetto italiano, partito dalla Grecia, era diretto ad Ancona. L’incendio si sviluppò alle 5.30 del mattino, le 4.30 in Italia. Le 195 vetture parcheggiate nel garage e cariche di carburante alimentarono le fiamme in brevissimo tempo. Centinaia di passeggeri si salvarono grazie alle scialuppe, altri rifugiandosi ai piani alti.
I Soccorsi furono difficilissimi , rallentati dal maltempo e dal mare mosso. Una sciagura nei giorni di festa, a cui sono seguite inchieste giudiziarie, trasferimenti, avvisi di garanzia.
Ma ciò che rimane, a distanza di un anno, sono le famiglie che i loro cari non li hanno visti tornare mai più, e per i quali questo anniversario è un dolore infinito.