FRANCAVILLA FONTANA- Il laboratorio del Centro casalinghi di Francavilla Fontana chiedono di fare luce sul caso che ha colpito, quella che considerano la “loro” azienda. E nelle scorse ore si sono riuniti, insieme agli agenti di Commercio per discutere delle iniziative da assumere a tutela del loro posto di lavoro, messo a rischio dal mancato pagamento dell’indennizzo assicurativo, a seguito di un incendio che ha semidistrutto l’azienda il 17 luglio 2012, costringendola ad attivare la procedura di concordato preventivo in continuità aziendale.
I dipendenti, affiancati dal rappresentante sindacale territoriale della UIL Cosimo Nicolazzo, chiedono di far luce sul caso, invocando anche l’intervento della Procura della Repubblica di Brindisi, che intendono sollecitare con le più opportune iniziative, essendo venuti a conoscenza della ulteriore prosecuzione delle attività peritali che ormai vanno avanti da oltre 2 anni e mezzo, lungaggine che espone l’azienda ad un rischio fallimento deleterio per la loro occupazione.
I sindacati si sono riservati di chiedere un incontro con il sindaco di Francavilla e con il prefetto, se non ci saranno sviluppi positivi della vicenda che mette a repentaglio il futuro dei lavoratori della Centro Casalinghi, 120 dipendenti, che sono diventati, dopo l’incendio, 40 e oggi, rischiano il posto di lavoro. Per questo, protestano a difesa di quell’azienda che negli anni è diventata la loro famiglia.
“La procedura di accertamento – racconta l’imprenditore Vincenzo di Castri – assomiglia ad una tela di penelopoe, quando pare aver fatto un passo avanti il giorno dopo ci si ritrova un passo indietro rispetto a quello fatto il giorno precedente”.