MAGLIE (di T.C.)- Più che scrivere la parola fine, quello che sembra aver fatto il Consiglio di Stato sull’appalto della statale 275 è avviare un nuovo gioco dell’oca. In mattinata, dopo la discussione di ieri mattina, è stato pubblicato il doppio dispositivo della sentenza con cui sono stati accolti i ricorsi d’appello del raggruppamento Matarrese-Coedisal e dell’Anas. Avevano entrambi impugnato la sentenza emessa a luglio dal Tar di Lecce che aveva riconsegnato l’appalto a Ccc: i giudici leccesi avevano stabilito, infatti, che Anas non potesse risolvere in autotutela, come aveva fatto, il contratto già sottoscritto con il gruppo emiliano per il cantiere della Maglie-Leuca.
I colleghi romani, invece, la pensano diversamente e hanno riformato parzialmente il provvedimento del Tar. Cosa significa questo? In realtà, mancando ancora le motivazioni che saranno pubblicate in seguito, la formula contenuta nel dispositivo di sentenza è sibillina: c’è scritto che il Cds “accoglie gli appelli principali quanto all’esercizio dei poteri di autotutela e alla declinatoria di giurisdizione”. È risolto, sì, il cuore del problema: Anas poteva esercitare quel potere di autotutela, stralciando il contratto con Ccc, e questo in applicazione della precedente sentenza dello stesso Consiglio di Stato che aveva rilevato “macroscopiche illegittimità” nell’affidamento al consorzio bolognese. Ma, fermo questo punto, ora che si fa? La palla sembra tornare alla società pubblica.
“In via deduttiva – spiega Pietro Quinto, legale di Matarrese-Coedisal – si comprende che il Cds ha anche detto che Anas ha fatto un provvedimento di autotutela scarsamente motivato. E dunque dovrà essere rettificato”.
Tradotto: l’appalto torna comunque a Matarrese e servirà solo un ulteriore passaggio formale di Anas, che dovrebbe specificare meglio il perché alla base della sua decisione di aggiudicare la gara da 288 milioni di euro all’ati pugliese.
“La sentenza al momento si presta a una doppia interpretazione – chiosa, invece, Ernesto Sticchi Damiani, legale di Ccc -. Può significare che il Cds abbia ritenuto esercitabile in astratto il potere di autotela, ma bisognerà verdere nel concreto le motivazioni relative alle modalità con cui è stato effettivamente esercitato. In questo caso, sì, la palla torna ad Anas. La seconda interpretazione è che quel potere di autotutela esiste ed è già stato correttamente esercitato”, quindi l’appalto, così, passerà automaticamente nelle mani di Matarrese. Bisognerà, ora, attendere le motivazioni del Consiglio di Stato per capire i dettagli.