LECCE- Si viaggia verso l’annullamento delle vecchie multe pagate entro i termini per ottenere lo sconto ma accreditate dalle banche solo dopo. Come stabilito nella seduta di venerdì del Consiglio comunale, la Commissione controllo di Palazzo Carafa, in mattinata, ha dato mandato agli uffici di predisporre apposita delibera, con la quale si stabilirà la revoca di tutte le lettere preruolo recapitate ai cittadini nei giorni scorsi e antecedenti alla data del 30 aprile 2015. È questo il giorno che, a detta dei consiglieri, funge da spartiacque, perché è quello in cui il Ministero dell’Economia ha emanato il parere in base al quale, per ottenere la riduzione della sanzione, non solo il versamento ma anche l’accredito delle somme deve avvenire entro il quinto e sessantesimo giorno dalla notifica della sanzione.
Il nodo della questione, si sa, è tutto qui: con 8mila lettere si batte cassa su multe elevate già nel 2013-2014, una parte delle quali non è mai stata pagata e un’altra parte delle quali, però, è stata saldata in forma ridotta invece che piena.
L’integrazione richiesta, dunque, ammonta a 90mila euro per le sanzioni incassate dopo il quinto giorno e 4mila euro per quelle tra il 60-63esimo, somme che riguardano il periodo che va dalla fine del 2013 ad oggi. Il Comando dei vigili urbani di Lecce ha fatto sapere in commissione che non ci si è adeguati a quella circolare, ma ad una norma civilistica che c’è sempre stata. La proposta di delibera che dovrà essere stilata in 48 ore, però, per la sua regolarità tecnica e contabile, dovrà incassare il parere del comandante Zacheo e dell’ufficio ragioneria. Il primo ha già detto di essere contrario. Per il secondo si vedrà: quei 94mila euro rischiano, dall’altro lato, di diventare un possibile danno erariale che pesa sulla testa dei consiglieri comunali.
I consiglieri puntano a salvaguardare la buona fede dei cittadini, che comunque hanno versato quanto richiesto entro i termini stabiliti. Anche perché a creare l’equivoco è pure la dicitura che c’è sui verbali da febbraio scorso (e che prima non c’era affatto), per cui “si precisa che la data della valuta al beneficiario corrisponderà alla data del pagamento”. I cittadini probabilmente non sarebbero caduti in errore se avessero compreso meglio, con un linguaggio meno tecnico e più chiaro, che i termini sono rispettati se le somme non sono semplicemente versate ma anche accreditate sul conto corrente Comando entro quinto o 60esimo giorno.