LECCE (di Carmen Tommasi) – Sono già trascorse ben undici giornate dall’inizio del campionato di Lega Pro girone C e dopo un inizio non positivo, il Lecce con l’arrivo di Piero Braglia, dopo l’esonero di Antonio Asta, sta man mano risalendo la china in classifica. Sono 18 al momento i punti in graduatoria e ben 12 conquistati con il tecnico toscano alla guida dei giallorossi. Il percorso è ancora lungo, mancano 6 gare alla fine del girone d’andata e tra il serio e il faceto proviamo a capire cosa non è andato e ciò che, invece, è filato liscio in questa delicata prima parte di stagione.
FLOP:
ANTONINO ASTA: SFORTUNATO. L’ex Bassano è stato alla guida della formazione salentina solo per sei giornate di campionato e ha maturato 6 punti in classifica, frutto di 1 vittoria, 3 pareggi e 2 sconfitte. Risultati questi che hanno portato il club di Piazza Mazzini al suo esonero, perché si sa, a ragione o torto, nel calcio il primo a essere “punito” è sempre l’allenatore. Anche in casa Lecce ha pagato il tecnico per tutti, in un periodo in cui l’infermeria era “affollata” e in cui la squadra ha dimostrato una forte vulnerabilità tattica e di atteggiamento. GIOVANE E PREPARATO, SI RIFARÀ.
DAVIS CURIALE: IMPALPABILE. La vera grande delusione nelle prime 11 partite stagionali è sicuramente il 28enne ex Trapani, con 8 presenze e 0 reti messe a segno. Un elemento di esperienza, di indubbia qualità e sicuramente un lusso per la Lega Pro, ma l’attaccante giallorosso ancora non si è espresso come avrebbe potuto fare nonostante le continue “coccole” e attestati di fiducia da parte dei compagni di squadra e dei due allenatori (prima da Asta e poi da Braglia). C’è da dire, però, che l’infortunio al ginocchio sinistro e il rientro programmato, forse, prima del previsto ha condizionato il suo rendimento. DELUSIONE TOTALE: FORZA DAVIS IL LECCE TI ASPETTA.
SERGIU SUCIU: OGGETTO MISTERIOSO. Un pesce fuor dall’acqua, nonostante la piena fiducia accordatagli dal tecnico Piero Braglia, ma il centrocampista giallorosso sembra non essersi ambientato nel Salento e anche l’intesa coi compagni è negativa. Il rumeno, 25 anni, ha avuto finora poco spazio (517’ minuti giocati in campionato per 7 presenze), ma il tempo stringe: a 6 gare dalla fine del girone d’andata, le prestazioni sottotono del giocatore ex Torino e Crotone sono sotto gli occhi di tutti. COSÌ NON VA: SERVE UN CAMBIO DI ROTTA.
TOP:
PIERO BRAGLIA: BURBERO EFFICACE. In 5 partite con l’ex Pisa alla guida del Lecce, la sua squadra ne ha vinte 4 e perse solo una, in quel di Catanzaro, senza dimenticare le 2 gare vinte in Coppa Italia (con Matera e Cosenza). Nonostante ciò, la squadra sicuramente ha ancora tanto da migliorare sia dal punto di vista tattico che di atteggiamento mentale alla gara (si gioca, stranamente, solo per un tempo), ma la classifica al momento sorride e i passi in avanti a livello di concretezza sono visibili agli occhi di tutti. Non è sicuramente una squadra bella da vedere, ma i punti messi in cassaforte sono una buona base per il futuro. L’intento è quello di “giocare da Lega Pro”, come ripete il tecnico di Grosseto. SCHIETTO, CHIARO E CONCRETO: BADA AL SODO.
DAVIDE MOSCARDELLI: PREZIOSO. L’attaccante di Mons non è sicuramente il bomber cinico dello scorso campionato e i suoi 35 anni iniziano a farsi sentire, così come i problemi e acciacchi fisici. Ma l’ex Bologna, 7 presenze e 2 gol nella stagione in corso, è bravo a stringere i denti (proprio come ha fatto nell’ultima gara col Cosenza con il polpaccio dolorante) e a rendersi utile per la squadra. Lotta fino a quando ce ne ha, fa a sportellate con i difensori avversari ed è sempre utile in fase di non possesso, il primo difensore. Senza trascurare i preziosi consigli del bomber barbuto verso i più giovani. CE NE VORREBBERO DUE, CLONATELO.
I TIFOSI: CURVA DA BRIVIDI. Uno degli aspetti più positivi della stagione sportiva 2015-16 è il ritrovato entusiasmo della tifoseria giallorossa e della piazza attorno alla squadra. “La tana dei lupi” è diventata una certezza e una forma di calore insostituibile nelle partite casalinghe, e non solo, di Papini e soci. Numerosi cori, sostegno e colore nei momenti clou della gara, per una Curva Nord che a tratti sembra di Serie A, come hanno spesso sottolineato Moscardelli e soci. “Chi nu zumpa nu barese è…”: questo lo “slogan” che tira di più nell’ultimo periodo tra gli ultras giallorossi. DODICESIMO UOMO, PROMOSSO A PIENI VOTI.