BARI – Il gasdotto Tap? Dovrebbe approdare a Brindisi, per riconvertire la centrale a carbone di Cerano. Stavolta a dirlo è il presidente della Regione Puglia in persona. Michele Emiliano ha rilanciato l’idea nell’ultima giornata di “Panorama d’Italia”, sabato a Bari, rispondendo alle domande del direttore di Panorama Giorgio Mulè.
“Sulla Tap –ha detto- non ci sono ideologie e non c’è marketing elettorale, non devo accontentare né la piazza né alcun gruppo di potere. Si può far meglio di quanto si pensava. Se tutta la Puglia si chiede perché il gasdotto Tap deve approdare su una delle più belle spiagge dell’Adriatico qualche ragione ci sarà? Se spostiamo l’approdo 100 chilometri più a nord e ci impegniamo ad azzerare i tempi di questo spostamento, se poi con quel gas alimentiamo la centrale Enel Cerano e in parte la stessa Ilva, eliminando il carbone inquinante, ecco: è una di quelle cose che rappresentano un’idea di sviluppo che mi piace”.
È la sua visione.
I tempi, però, non pare lascino margine ad altra trattativa: il cantiere per il metanodotto che dovrà approdare a San Foca dovrà essere avviato necessariamente entro il 16 maggio prossimo e, anzi, la società aveva dato comunicazione di avvio già per il 2 novembre scorso. A metà ottobre, però, la Regione Puglia ha intimato alla società di non iniziare i lavori senza aver prima depositato il progetto esecutivo, necessario perché vengano svolte le verifiche sull’ottemperanza delle prescrizioni imposte con l’autorizzazione unica. Verifiche che ad oggi mancano.