LECCE- I papaveri rossi, quelli della Guerra di Piero di Fabrizio De Andrè, diventano il simbolo del 4 Novembre di Lecce: depositati ad uno ad uno, in fila, dai bambini delle scuole ai piedi della lapide che reca i nomi di chi sul fronte ha lasciato vita e sogni.
Un modo per riannodare il filo della memoria e quel senso di fratellanza che questa giornata richiama. Mai come quest’anno, la Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate è loro, dei bambini, che c’erano con grande orgoglio in Piazza Italia e che hanno anche raccolto documenti, reperti e ricordi nell’ambito dei laboratori didattici che danno vita alla mostra aperta fino al pomeriggio nella Caserma Zappalà.
L’emozione è quella di sempre, tra il picchetto d’onore, la cerimonia dell’alzabandiera e la corona di fiori depositata davanti alle lapidi. Il centenario della Grande Guerra una ragione in più per celebrare quest’anno il 4 Novembre. 6780 salentini persero la vita nella prima guerra mondiale e a loro si aggiungono i giovani che hanno affrontato la seconda, i tanti papaveri rossi sacrificati per la patria. E per la pace.