PORTO CESAREO- I sigilli erano già stati apposti lo scorso anno, nello stesso luogo e per lo stesso motivo: un lido completamente abusivo nel bel mezzo della spiaggia di Punta Prosciutto, a Porto Cesareo. Il copione si è ripetuto pari pari e ha portato, in mattinata, al sequestro bis ad opera del gruppo interforze di Capitaneria di Porto, Carabinieri, Guardia di finanza e polizia municipale.
A finire nei guai una donna, C.D., 72 anni, tra l’altro madre di un ex assessore del Comune cesarino. È la titolare del chiosco che sorge nella zona. Le autorizzazioni, infatti, le aveva solo per quello e non anche per dar vita ad uno stabilimento vero e proprio.
Per accertare che di questo si trattasse, le forze dell’ordine sono intervenute di buon mattino, alle 8: i clienti pagavano e si posizionavano sui lettini schierati uno accanto all’altro, fin sulla battigia. Un’occupazione di un’area demaniale in assenza di ogni autorizzazione e abilitazione di legge. Sotto chiave sono finiti 46 ombrelloni e venti sdraio.
Il chiosco ha licenza solo per il servizio di noleggio delle attrezzature, che avrebbero dovuto essere riposte in un pezzo di proprietà privata vicina al bar. Invece, si è improvvisato un lido a tutti gli effetti, ancora più grande del precedente finito sotto sequestro lo scorso anno.
La spiaggia è stata liberata ed è ritornata alla libera fruizione.