LECCE- Circa due anni fa la storia di un lavoratore che alla guida di un’autovettura aziendale percorreva la tangenziale di Lecce per onorare il proprio impegno professionale. Questo lavoratore, ad un tratto, si è imbattuto con un auto che proveniva in senso contrario. Imbattersi è un eufemismo in quanto l’automobile fu violentemente investita da un cittadino che aveva imboccato, sulla tangenziale, la corsia opposta. La dinamica, l’auto in tangenziale in corsia opposta, gli interventi delle forze dell’ordine e dei testimoni non potevano certo far pensare che la società assicurativa, dell’automobilista che ha investito la 4 ruote che percorreva regolarmente la propria corsia, potesse far causa per tentare una disperata difesa dell’indifendibile ed invece così è stato.
Secondo molti legali, e non ultime le associazioni dei consumatori,vi è una vera e propria strategia, di gran parte delle società assicurative, di ricorrere a prescindere alla magistratura ordinaria per diluire nel tempo , e dilazionare , quanto poi dovranno risarcire al soggetto vittima dell’incidente.
Insomma una reale presa in giro per gli assicurati ai quali si impone di onorare i pagamenti al centesimo per poi subire vere e proprie ritorsioni prima di vedersi riconosciuti i propri diritti, il tutto con la compiacenza di coloro che garantiscono a livello governativo le sperequate polizze per gruppi appartenenti ai grandi gruppi bancari.