TARANTO- Si complica il futuro societario di Brindisi e Taranto con le cordate interessate a rilevare i due club che si fermano definitivamente, o rallentano, per ragioni diverse.
Sul fronte Brindisi, la cordata di imprenditori tarantini disposta ad acquisire il controllo dei biancazzurri avrebbe premuto sul pedale del freno non per i debiti del club messapico, con una situazione complessivamente ritenuta positiva, ma per il timore che misure draconiane possano abbattersi sul team all’esito della vicenda calcio scommesse con sanzioni sportive molto pesanti.
Sul versante Taranto si ferma definitivamente il gruppo Castria, stavolta è il nodo debiti ad arrestare le operazioni per rilevare gli ionici. Per il legale della cordata dell’imprendiotre di Ginosa il volume debitorio e l’impossibilità di ottenere una fideiussione a garanzia dalla Fondazione Taras avrebbero indotto il gruppo a spegnere i motori.
Altre voci ritengono invece che la cordata non avesse liquidi a sufficienza per affrontare gli step ripescaggio e allestimento della squadra. E l’ipotesi del salto in Lega Pro va definitivamente in fumo.