TREPUZZI- Ecco la chiesa che si fa casa per chi un tetto non ce l’ha. Come annunciato, a Trepuzzi anche il parroco tenta di arginare come può l’emergenza abitativa. Don alessandro Scevola, sacerdote nella parrocchia “Santa Famiglia”, alla periferia del paese, nel cuore di via Jacopone da Todi, tra le palazzine popolari, accoglie chi non ha una casa. Per brevi periodi, quanto basta perché chi ha bisogno riesca a trovare un appartamento, questi alloggi temporanei diventano un vero e proprio rifugio. Accogliente, pieno di amore e premure per gli ospiti. Lo si avverte subito,anche dalle pareti colorate. Ci sono due monolocali: due letti e una cucina ciascuno, più un grande bagno. E poi aule per il doposcuola e aree comuni.
È la casa della generosità, frutto della generosità. Perché tutto questo è reso possibile dai parrocchiani. Ed anche da una convenzione con il Comune, che ha dato un contributo. E però non basta. Perché le richieste crescono. Mancanza di lavoro e quindi di mezzi di sostentamento; mancanza di un letto in cui far dormire i propri bambini; mancanza, disagio, esclusione sociale. A Trepuzzi i casi aumentano e, spesso, spessissimo, don Alessandro deve improvvisa dei letti di fortuna nelle aule.
Don Alessandro non fa tutto da solo: al suo fianco c’è un “esercito buono” di volontari, come Giuseppina e Anna Paola. È il gruppo Caritas; instancabili, ascoltano ed accolgono le richieste di chi ha bisogno e poi mettono in campo competenze e lavoro per ospitare al meglio quanta più gente possibile. L’appello è a chi ha di più, a chi magari è proprietario di una casa che non usa, perché la metta a disposizione, con un affitto non “esagerato”.