BRINDISI- Sono trascorsi già tre anni da uno degli episodi di cronaca più crudi e indigesti mai avvenuti nel Salento. Era il 19 maggio 2012 quando la strage davanti all’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi, fece calare il silenzio.
Un boato in pochi minuti cambiò tutto: urla, sirene, fumo, corse disperate, sangue. Diversi i feriti, giovani studentesse in ospedale, alcune in rianimazione, altre con ustioni su tutto il corpo, e poi lei Melissa Bassi che a soli 16 anni ha salutato la vita per mano di un uomo estraneo che nulla aveva a che fare con lei, con la sua famiglia: Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore di Copertino, unico imputato per l’attentato in cui rimasero anche gravemente ferite nove persone tra studenti e passanti, che è stato condannato all’ergastolo in via definitiva.
E’ un anniversario triste che riempie gli occhi di lacrime, quelle che non si sono mai asciugate dagli occhi di chi ha vissuto la tragedia sulla propria pelle. E oggi in ricordo di ciò che è stato, sono stati depositati i fiori sulla stele di Melissa, realizzata in seguito all’attentato sul muro di recinzione esterno della scuola. E poi incontri con le autorità e nel pomeriggio, a Mesagne, la cerimonia di intitolazione dell’aula di Danza del liceo scientifico “Ferdinando” in nome di Melissa.