Cronaca

Seconda notte sotto gli ulivi, a Veglie presidio a oltranza

VEGLIE- Per la seconda notte consecutiva, le chiome degli ulivi fanno da tetto agli attivisti che hanno deciso di presidiare ad oltranza le campagne in contrada Duchessa, a Veglie. Non demordono. L’incubo delle motoseghe cementa la loro decisione: da qui non si andrà via se non prima aver messo in sicurezza gli alberi. Sanno che quella che si è aperta potrebbe essere per loro una “guerra di logoramento”, ma si organizzano: vengono da tutta la provincia in questi campi sulla strada per Monteruga, si alternano in base a turni, si coordinano tramite assemblee spontanee.

Dalla mattinata, un presidio si è formato anche a Leverano, sulla strada per Porto Cesareo, dopo che le notizie confuse si sono rincorse e hanno portato qui la voce che i mezzi dell’Arif fossero vicini. A far visita a loro, anche Mario Capanna, leader del movimento studentesco del ’68, anche lui olivicoltore.

Si agisce su più fronti: nelle prossime ore, mentre in molti rimarranno qui, il Forum ambiente e salute terrà un sit in in Procura e consegnerà al procuratore Cataldo Motta studi e documentazione, nello stesso giorno in cui nel resto del Salento sarà il “buonepraticheday”, la giornata delle arature, organizzata dal Comitato Voce dell’Ulivo con altre associazioni di produttori e Comuni. Martedì, invece, di Xylella discuterà l’Università del Salento, nella seduta del Senato accademico. Tra i proprietari che hanno ricevuto le notifiche per gli abbattimenti, intanto, continua ad esserci poca chiarezza: convocati per lunedì, senza risultati, in base ad analisi a cui non hanno accesso.

La Regione, invece, difende quella che definisce “eccellenza” del lavoro del proprio osservatorio fitosanitario. Lo fa tramite l’assessore alle Risorse Agroalimentari. Fabrizio Nardoni. che replica alle ipotesi di class action paventate nelle ultime ore: “Nessun vi è stato alcun ritardo da parte della Regione – dice -. Chi vuole speculare sulla vicenda a fini politico-elettorali crea solo confusione e disinformazione. Saranno i cittadini pugliesi a giudicare”. Almeno nei campi, stando al clima che si respira, però, il giudizio appare già netto.

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