Cronaca

Pendinelli: “Crisi Alba Service tra assunzioni e sprechi”

LECCE- L’accusa è precisa: “la storia di Alba Service era già annunciata e quanto sta oggi accadendo trova conferma nelle osservazioni mosse dall’opposizione all’amministrazione Gabellone”. A parlare è l’ex consigliere provinciale Mario Pendinelli, che punta il dito contro “l’utilizzo delle partecipate per soddisfare esigenze politiche, aumento del personale nei servizi di supporto all’ente, approssimazione nella politica di gestione”.
Il riferimento è a questioni mirate: le assunzioni, sette e a volte a tempo indeterminato, fatte nel 2014, quando erano “già ben note le linee di trasformazione delle Province”.

Oppure, il mantenimento di una seconda sede a Lecce. O, ancora, “l’appalto all’esterno, da parte della Provincia di Lecce del servizio di sfalcio” e la pubblicazione di “un bando per la manutenzione delle strade impiegando somme in genere destinate ad Alba Service”. Come dire, fondi destinati ad altri e non alla sua stessa società. Per Pendinelli, le lettere di licenziamento – per ora congelate – per 29 dipendenti Axa sono figlie dell’aumento del numero del personale impiegato nei servizi, non frutto di una organizzazione, ma di “clientelismo”. “Contraddizioni – dice l’ex consigliere provinciale – che ora vengono a galla”.

Pronta la replica da parte dell’Amministratore Unico Alba Service, Damiano D’Autilia:  “Le accuse dell’ex consigliere provinciale non mi meravigliano: siamo in clima pre-elettorale e, ovviamente, chi è uscito di scena deve trovare il mondo di risalire sul palco.  L’accusa di una gestione all’insegna del clientelismo e degli sprechi non solo è inopportuna e scorretta, ma anche priva di fondamento…Vorrei tranquillizzare Pendinelli sul fatto che i livelli occupazionali sono rimasti invariati e ricordargli che, prima di questi tagli, Alba Service chiudeva in positivo i suoi bilanci, in virtù delle fondamentali attività che prestava sul territorio, dai servizi sociali alla segnaletica stradale…. Quando Pendinelli –conclude- era consigliere in carica ha sempre avuto libero accesso alla documentazione della società per soddisfare le sue curiosità. Motivo per cui accuse di questo tipo mi sembrano prive di senso”.

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