Politica

La crisi di Vendola, gli scontri in Forza Italia

BARI- Alcuno avrebbe pensato che la crisi di Sel e l’uscita di importanti esponenti del partito nazionale coincidesse con il maggior impegno, e presenza nella Capitale, dell’on. Nichi Vendola.

Difatti, pur se in Puglia non gli perdonano le molte assenze dalla sede del “governorato”, a Roma fuggono da Sinistra Ecologia e Libertà il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, e l’onorevole Claudio Fava vice presidente dell’antimafia.

Nel momento più importante per un ritorno alla vita politica nazionale, dopo la decennale esperienza da Presidente della Regione, Vendola è costretto ad incassare due uscite non da poco così come, in Puglia, molti gruppi dirigenti, già nelle scorse settimane,  si sono dimessi dagli organismi senza dimenticare l’educata presa di distanze, proprio da parte del suo candidato alle Primarie, che per le prossime regionali ha pensato a dar vita ad una lista diversa da Sel così come, proprio Emiliano, non perde occasione di lanciar frecciate all’indirizzo di Vendola.

Se nel centrosinistra qualcuno sottolinea che possa esser una strategia per non intestarsi politicamente una rivoluzione non mantenuta nei 10 anni di governo pugliese per altri è la solita opportunistica strategia del consenso da preservare. Se non è in discesa l’ascesa nazional vendoliana, non appare senza intoppi la riorganizzazione di Forza Italia. Per Vitali, commissario azzurro berlusconiano, il titolo di sceriffo coniato dai 15 parlamentari fittiani sarebbe ingeneroso considerati i continui boicottaggi, e diserzioni, proprio dell’esercito che si rifà all’ala dei ricostruttori indispettiti dalla polemica sollevata a proposito della partecipazione di molti consiglieri regionali all’appuntamento romano voluto dall’ex Ministro.

Su questa vicenda tace il protagonista, e candidato Schittulli, mentre sempre Vitali sarebbe pronto ad incontrare il capogruppo Zullo, e gli eletti azzurri, e decidere entro le prossime ore i nuovi coordinatori cittadini e provinciali per valore ed espressione territoriale e non per appartenenza forse certo che, grazie a questi, si possa recuperare un dialogo, ed un confronto costruttivo, tra fittiani e berlusconiani.

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