Cronaca

Il Tar alla Asl: “Entro 30 giorni l’attivazione del poliambulatorio”

GAGLIANO DEL CAPO-  Il poliambulatorio di Gagliano del Capo non parte e il Tar impone alla Asl l’attivazione entro 30 giorni.  Il ricorso per la mancata messa in opera è stato presentato dal comune di Gagliano, rappresentato dall’avv. Pietro Quinto. 

I fatti: nel 2011 si decise per la riconversione dell’ospedale Daniele Romasi  in presidio territoriale di salute. Due anni dopo, però, ancora nulla si era mosso e la conferenza dei sindaci constatò il mancato trasferimento dei servizi di igiene pubblica e di igiene veterinaria, nonostante “i locali dell’ex ospedale fossero stati perfettamente attrezzati allo scopo”.

Fu elaborata una nuova ipotesi di riorganizzazione dei servizi, con il mantenimento a Tricase di alcuni di essi ed il trasferimento a Gagliano dell’ambulatorio di medicina legale, del centro vaccinale e delle attività non rivolte alla persona (i servizi veterinari).

All’inizio del 2014 fu comunicato il cronoprogramma per l’effettivo trasferimento delle unità operative a Gagliano. Ma poi, sopraggiunti “motivi tecnici” hanno nuovamente bloccato tutto. Di qui, la diffida del sindaco Antonio Buccarello perché fosse data immediata esecuzione agli atti già predisposti. Dopo ulteriori sei mesi, è stato proposto il ricorso al Tar. Ora i giudici amministrativi hanno affermato che “l’obbligo di provvedere sussiste […] in tutte quelle fattispecie nelle quali le ragioni di giustizia ed equità impongono l’adozione di un provvedimento”. E ancora che “elementari esigenze di buon andamento, in uno al particolare affidamento suscitato nel Comune ricorrente dai precedenti atti e comportamenti della Pubblica Amministrazione, impongono alla ASL di Lecce di pronunciarsi sull’istanza per cui è causa”.

“Il fatto singolare che emerge -è il commento dell’avv. Quinto- è che, purtroppo, anche nei rapporti tra amministrazioni pubbliche è necessario ricorrere al Giudice per il rispetto delle regole del procedimento amministrativo e per affermare il principio di legalità nell’esercizio della funzione pubblica”.

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