Politica

Le Province: a marzo finiranno i soldi servizi a rischio

BARI- Si naviga a vista con una sola certezza: se non sarà dipanata prima la matassa, in primavera i servizi saranno a rischio. A cominciare da Brindisi dove il presidente Bruno ha annunciato che fra due settimane al massimo le scuole saranno al gelo per mancanza di soldi. Le Province, guidate da Antonio Gabellone, lanciano un nuovo appello a governo e Regione, affinché ciascuna intervenga per le proprie competenze. Non basta sapere chi fa cosa, occorre anche capire con quali soldi si pagheranno gli stipendi ai dipendenti che, ad oggi, sono nel limbo, e con quali risorse si darà concretezza ai programmi. E i dipendenti, presenti all’incontro voluto dall’Unione delle Province e al quale sono stati invitati anche sindacati e capigruppo regionali, erano lì a sperare in risposte che naturalmente per ora non arrivano. Sono 2796 in tutta la regione, 603 a Lecce, 361 a Taranto e 291 a Brindisi. 1300 di questi ritenuti in esubero dalla riforma Delrio.

Gabellone auspicando una soluzione rapida della questione, ha chiesto l’approvazione di una norma che stabilisca tempi e funzioni da assegnare. Per questo il capogruppo di Forza Italia Zullo, uno dei pochi ad aver risposto all’invito assieme a Donato Pellegrino Socialisti e Davide Bellomo del Movimento Schittulli, ha garantito la presenza della norma nella legge Omnibus da far approdare in Consiglio regionale a breve. Intanto il 19 gennaio è previsto l’incontro dell’Osservatorio regionale, aperto questa volta anche ai sindacati.

Ma proprio questi ultimi hanno lamentato il mancato invito della Regione all’appuntamento chiedendo al contempo che si fermi la corsa alle assunzioni last minute. Dal canto loro i presidenti hanno le idee chiare e viaggiano nella stessa direzione: Regione e Governo devono fare chiarezza, ciascuno, come detto, per le proprie competenze. Ma è stato lo stesso Decaro, presidente della città metropolitana, ad essere chiaro: “Se per coprire tutte le esigenze sarò costretto a sforare il patto di stabilità dovendo pagare la penale da 8milioni di euro, non solo non accetterò le deleghe della Regione, ma rifiuterà anche quelle del governo e chiederò il commissariamento”.  

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