Cronaca

Uffici dei Giudice di Pace aperti a singhiozzo, lo sforzo dei Comuni non basta

LECCE- Una prima lettera il 23 dicembre, l’altra a fine anno: è il grido d’allarme che il presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce Raffaele fatano lancia per la situazione degli uffici del Giudice di Pace. Quelli periferici, quelli che non ce la fanno per mancanza di personale e che, quindi, restano aperti solo a singhiozzo. Succede a Casarano, da dove ha fatto sentire la propria voce lo stesso Giudice di Pace Rochira, che fa la spola tra Lecce e Casarano.

Ma il grido parte anche da Gallipoli. Insieme ad Alessano, Maglie, Nardò, Tricase e Ugento, sono gli uffici “salvati in extremis” dalla rioforma della giustizia, che ne aveva imposto la chiusura. Poi, con un decreto ad hoc, sono rimasti aperti, a patto che i comuni fossero disposti a sostenere le spese per il personale.

Così è stato fatto, ma a quanto pare non basta: non solo perché il personale, in alcuni casi, non è stato formato a dovere, ma anche perché succede che il comune in questione ne abbia bisogno e lo richiami dunque al lavoro in municipio. A Casarano, per esempio, alcuni giorni l’ufficio è aperto, altri è chiuso. E dunque ora si rischia nuovamente la soppressione di alcuni uffici.

Da qui l’invito di Fatano al presidente della Corte d’Appello di Lecce ed al Procuratore generale presso la Corte dAppello: “In un paese che si definisce civile non è lontanamente immaginabile che avvenga quello che in questi giorni è accaduto a Casarano, che era accaduto a Ugento e che rischia di accadere…via via negli altri uffici presenti sul territorio senza che sia stato fatto nulla per impedirlo, adottando tempestivamente gli interventi necessari”.

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