LECCE- Gabellone appare come un uomo in balia del ruolo per il quale si è candidato ed è stato eletto: “Se non è in grado di gestire l’ente si dimetta”. Firmato Sergio Blasi. E’ un fiume in piena l’ex segretario regionale del Partito democratico che mette sul banco degli imputati il numero uno di Palazzo dei Celestini, e come primo atto d’accusa individua l’incapacità di gestire gli effetti della riforma SvuotaProvince che porta la firma di Graziano Delrio.
“Gabellone arriva a minacciare lo spegnimento dei riscaldamenti nelle scuole. C’è da chiedersi, di fronte a questo atteggiamento istituzionalmente poco serio, se gliel’abbia prescritto il medico di fare il Presidente. E’ dal 2009 – continua Blasi – che guida la Provincia e appena seguendo il dibattito politico e istituzionale di questi anni, avrebbe avuto tutto il tempo di preparare la transizione. E affonda il colpo: “Risparmi ai dipendenti della Provincia, diretti o dipendenti dalla corretta gestione di questo passaggio, come gli orchestrali della Ico Tito Schipa, lo spettacolo di un loro rappresentante istituzionale che non sa che pesci prendere”.
Come d’abitudine, poi, nei suoi ragionamenti Gabellone cerca di scaricare su presunte responsabilità della Regione Puglia le giuste ambasce in cui si trovano i dipendenti provinciali. In questi anni la Regione Puglia si è seduta a tutti i tavoli possibili per rimediare ai problemi che la Provincia di Lecce non era in grado di gestire, a partire dalla Ico Tito Schipa e dai 300mila euro stanziati a giugno scorso per consentire agli orchestrali di concludere la stagione 2014. Anche sul trasferimento delle funzioni, pur non avendo ancora deliberato, la Regione è in regola con i tempi della riforma e sta interpretando con serietà il suo ruolo. La fantomatica richiesta di commissariamento della Regione da parte di Gabellone è una ulteriore boutade che in un momento così importante e drammatico il presidente poteva risparmiarci”.
Pronta la replica di Gabellone: “Al consigliere regionale Blasi ricordo che fa parte della maggioranza che governa la nazione e la regione Puglia. Il provvedimento del governo Renzi prevede che la Regione legiferi entro il 31 dicembre 2014, proprio per fare chiarezza sulle competenze, sulle funzioni e sulle risorse appannaggio delle province. Ancora una volta – continua il numero uno di Palazzo dei Celstini – il governo Vendola che lui sostiene è inadempiente e lascia istituzioni periferiche e dipendenti nell’assoluta impossibilità di ‘programmare l’immediato futuro.
Ricordo al consigliere Blasi che a proposito di interesse per i lavoratori e per la cultura che ha proposto emendamento a legge di bilancio regionale che prevedeva lo stanziamento di risorse per fondazione Ico Tito Schipa di Lecce così come fatto per altre realtà della Puglia e poi ha votato contro suo stesso emendamento, negando a quei lavoratori, eccellenza per il salento, la certezza di poter sopravvivere. E’ un attacco che dimostra solo debolezza e con il quale si spinge avanti per non cadere indietro. La realtà è palese, conclude Gabellone: “I bilanci che vengono fuori per il 2015 dai tagli della legge di stabilità non consentono alle province di garantire costi del personale e servizi fino ad oggi erogati. Pensare di fuggire da questa situazione non mi appartiene. Rammento a Blasi, conclude Gabellone tirando un’ultima frecciata: “Quando ho chiesto di essere presente all’incontro, il 7 novembre scorso, con consiglieri regionali per illustrare la situazione a cui si andava incontro, Blasi non ha ritenuto di presenziare né di motivare la sua assenza”.
