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Lecce: attesa per il futuro di Miccoli, i Tesoro si giocano tutto

LECCE- Domenica 28 dicembre è stata come una giornata di campionato. Una partita che è cominciata, ma che non è finita. Durerà altri cinque mesi. Sul campo il Lecce cercherà la promozione in serie B. Impresa sfuggita per due stagioni consecutive, sempre sotto il traguardo. E’ il terzo tentativo e la famiglia Tesoro, i soli a raccogliere, l’eredità, pesante, lasciata da Semeraro, sperano di centrare l’obiettivo. Intanto hanno licenziato Lerda e affidato la guida tecnica della squadra a Dino Pagliari. E’ il sesto allenatore che Tesoro presenta in trenta mesi, nel periodo giugno 2012- dicembre 2014.
Si spera sia stata la mossa giusta, che possa premiare la volontà di imprenditori innamorati della città, del Salento e che sperano, attraverso il calcio, anche per interesse personale, di riportare in auge una città sul piano prettamente sportivo. Intanto, per la prima volta, dopo trenta mesi, per Savino e Antonio Tesoro è scattata la prima campanella d’allarme. Un nutrito gruppo di tifosi ha voluto ricordare al presidente che il mercato di gennaio è alle porte e che è necessario intervenire per attrezzare la squadra che si appresta ad affrontare l’ultima partita di andata e tutto un girone di ritorno che si annuncia complicatissimo. E in questa stagione, dopo la riforma della serie C, si dovranno fare i conti anche con le retrocessioni.

Oltre che in entrata Antonio Tesoro è chiamato a gestire anche alcune uscite. Pure Fabrizio Miccoli non è sicuro di restare. Anche dopo l’avvento di un nuovo allenatore. Per il bene del Lecce è auspicabile che decida in fretta. Intanto per lui cominciano a suonare diverse sirene mentre il suo procuratore comincia a valutare. Un ruolo importante lo avrà anche il nuovo tecnico Dino Pagliari chiamato ad avvertire in fretta i mali di questa squadra e a trovarne cure adeguate.

Nessuno ha il posto assicurato. A Pagliari servirà gente motivata, come hanno urlato ieri i tifosi. Certo se Miccoli tornasse ad essere Miccoli, se Moscardelli segnasse con regolarità, se Doumbia non badasse ai limiti di velocità, se Lopez ricominciasse a spingere come sa tutto sarebbe più semplice. Senza dimenticare Carrozza, Della Rocca, Bogliacino, Mannini, Abruzzese e Martinez. Questa squadra non sarà scarsa come gli ultimi risultati l’hanno bollata (Antonio Tesoro avrà tutte le ragioni per esserne convinto), ma per vincere ci vuole altro. Lo dicono i numeri, sempre inoppugnabili.

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