LECCE- L’anticipo della sedicesima giornata di campionato di Lega Pro regala un confronto attesissimo e molto sentito tra due formazioni tra le due piu’ in forma del girone. E’ un derby che manca da 17 anni in campionato quello tra Foggia e Lecce. La cornice di pubblico lo ricorda con uno stadio Zaccheria che rievoca altri tempi.
4-3-3 speculare sulla carta per i due tecnici Lerda e De Zerbi. Nel Lecce non c’è Lopez squalificato al suo posto c’è Donida, per il resto è la stessa formazione che nel turno precedente ha battuto in casa il Melfi. La fase di studio si limita ai primissimi minuti di gioco, subito dopo la gara entra nel vivo con due squadre che giocano con attenzione a non scoprirsi nel concedere spazi preservando gli equilibri.
Il Foggia ha difficoltà nell’impostare la manovra complice un Lecce che schiera cinque uomini a centrocampo in fase di non possesso. I giallorossi controllano i rossoneri e cercano di pungere con rapide ripartenze affidandosi a Carrozza e Doumbià che spesso scambiano la posizione in campo per non offrire punti di riferimento.
Il Foggia prova allora a trovare varchi con aperture come questa su cui fa buona guardia Donida. In campo c’è tanta qualità e le giocate lo dimostrano. il Lecce puo’ fare male sulla velocità. Carrozza vede al centro Moscardelli che spaventa Narciso con una conclusione che si stampa sulla traversa. Il Foggia trova la conclusione solo da lontano su calcio piazzato assegnato in maniera generosa dal direttore di gara Di Ruberto di Nocera Inferiore per un tocco di mano di Filipe Gomes.
Si fa trovare pronto al 21esimo Caglioni su un’incursione dalla sinistra dei padroni di casa. Iemmello è tra i piu’ propositivi del Foggia ma non sempre è supportato a dovere dai suoi compagni.
Il Foggia sul piano del ritmo è piu’ pimpante, il Lecce piu’ pericoloso in velocità ma la partita è bloccata soprattutto a centrocampo. E’ ancora Moscardelli a rendersi pericoloso con un diagonale fuori di poco. L’attaccante non è fortunato nel trovare l’impatto giusto poco dopo sul traversone di Doumbià. Il Foggia concede troppo spazio a Moscardelli che non appena puo’ prova a vincere il suo duello personale con l’estremo difensore foggiano che pero’ regge al confronto. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
La ripresa si apre con il Lecce subito propositivo sulla destra con Mannini, non sono pronti i suoi compagni di squadra. Prosegue la fase di studio in campo, il Foggia non è costante nella pressione e le occasioni sono frutto di spunti personali. Nasce da uno schema su calcio d’angolo la prima vera occasione pericolosa del Foggia con il suo uomo piu’ rappresentativo, Iemmello. La risposta giallorossa arriva subito con la conclusione di Papini che pero’ non inquadra lo specchio della porta da buona posizione.
Lerda cerca la soluzione tattica nel cambio che vede entrare in campo Bogliacino che rileva Filipe Gomes. Moscardelli vuole prendere per mano la squadra e cerca di dare il “la” alle azioni pericolose giallorosse. Foggia meno propositivo e meno padrone del campo rispetto al primo tempo. Il secondo rischio per il Lecce arriva nuovamente sugli sviluppi di palla inattiva. La sfera attraversa pericolosamente tutta l’area di rigore. La distanza non spaventa Moscardelli poco dopo la mezz’ora. La conclusione da fermo sorvola di poco la traversa.
Il Lecce prova con maggiore convinzione la via del gol anche se costruire azioni negli ultimi 20 metri è risulta molto complicato. Partita finita? Nient’affatto.La svolta arriva come un fulmine a ciel sereno al 45esimo quando Sarno decide di pescare il jolly su calcio piazzato mandando in visibilio lo stadio Zaccheria. Nei quattro minuti di recupero c’è tempo anche per il colpo di grazia dello stesso Sarno che regala i tre punti al Foggia che si aggiudica così in un finale thriller il derby pugliese. Un Foggia che probabilmente raccoglie piu’ del seminato ma il calcio non ha regole scritte.
Al Lecce resta il rammarico di aver giocato una buona gara ma di non aver capitalizzato le occasioni prodotte soprattutto nel primo tempo.
Mario Vecchio