LECCE-Massimo D’Alema per anni eletto in Puglia amico di Raffaele Fitto ma anche del padre. Quando Salvatore era Presidente della Regione, l’ex Presidente del Consiglio era il Segretario del Pci pugliese.
Raffaele Fitto ha da sempre, da posizioni differenti, un ottimo rapporto con D’Alema e più volte potrebbe richiedergli il conto specie, secondo le male voci, per i voti che non avrebbe negato all’adottato gallipolino quando ci fu lo scontro con il non fittiano Mantovano.
Per Massimo D’Alema non è una novità incontrare uomini culturalmente da lui differenti e non amare i giornalisti. Lo fece nel lontano 1994 quando pranzo, base gamberoni gallipolini, con l’allora segretario naz.le del Ppi Rocco Buttiglione, per tentare un accordo sulla legge elettorale e creare uno pseudo governo ombra proprio con il partito popolare italiano.
Raffaele Fitto e Massimo D’alema, secondo le indiscrezioni del quotidiano Il Foglio, si sarebbero più volte visti in Puglia ed a Roma ed avrebbero definito un’alleanza, anti Berlusconi Renzi, nei rispettivi partiti e per le scelte parlamentari parlamentari dei due
Accordo nato per i comuni interessi anti Leaders, D’Alema indignato per l’incisiva azione renziana e l’ isolamento delle vecchie truppe e Fitto per l’appiattimento berlusconiano sul Premier toscano.
La notizia è giunta a Renzi da fonti certe e, forse, è questo il motivo della finta crisi del Patto del Nazareno tanto che le polemiche, del Presidente del Consiglio nei riguardi di Berlusconi, potrebbero esser un’azione concordata con Arcore per cercare di limitare l’influenza che, nei rispettivi partiti, Fitto e D’Alema potrebbero avere tra gli scontenti del duetto Silvio-Matteo.
