LECCE- Un voto all’unanimità, 25 sì per 25 presenti nella seduta odierna del consiglio comunale, per dare vita alla Fondazione di partecipazione per Lecce2019. Anzi, per Salento2019, come vuole la nuova campagna di comunicazione. Il Comitato promotore cambia pelle, dunque, in concomitanza con il rush finale che vedrà il prossimo 6 ottobre a Lecce l’arrivo dei giurati europei, dei rappresentati della Commissione Europea e del Ministero dei Beni Culturali.
Saranno loro a dover decidere se affidare a Lecce oppure no il titolo di Capitale della cultura 2019. Una visita di cinque ore quella che si attende, con un passaggio anche nella vicina Brindisi, città che ha deciso di aderire appieno al progetto leccese e renderlo unico, aderendo inoltre formalmente alla fondazione.
Questa, dunque, dotata di un proprio statuto, servirà soprattutto a gestire il patrimonio economico per i progetti collegati a quello che potrebbe essere il nuovo, importante, corso per la città barocca. Fanno la loro parte gli imprenditori sostenitori del progetto, che hanno dato vita a Fucina Futuro; faranno la loro anche i leccesi, chiamati a raccolta attori e cantanti per essere protagonisti di un cortometraggio. Lecce, intanto, si fa bella. Il centro storico allestito di tutto punto e una nuova campagna di comunicazione, con un album fotografico di comunità e l’obiettivo di REALIZZARE EUTOPIA, come recita il nuovo claim.
“Lo scopo – dicono gli ideatori – è quello di rivitalizzare l’immaginario del Salento in un territorio contemporaneo in grado di generare nuove forme di turismo, economie e nuovi investimenti che puntano soprattutto sul potenziale umano come risorsa principale del territorio”.
“Tutti gli sforzi sono congiunti perché Lecce possa diventare Capitale Europea della Cultura”. Lo ha detto Loredana Capone a margine del consiglio comunale- Stiamo puntando uniti verso questo obiettivo offrendo sostegno finanziario ma anche collaborazione per una promozione integrata con quella regionale connessa con le risorse di Horizon 2020.
