TAURISANO- Una storia tragica, che ha colpito un ragazzo straordinario, semplice e discreto come pochi, e una famiglia come tante, legata ai valori dell’onestà e della bontà.
E’ la vicenda che vede coinvolto Santo Seclì, un 35enne di Taurisano, morto ieri (02.09.2014), alle h. 14.00 circa, in ospedale. Si è spento il “GIGANTE BUONO”, come veniva affettuosamente definito da tutti; dopo ben 97 giorni di agonia, a seguito di un sinistro verificatosi in Ceglie Messapica ( BR), nella mattinata del 26 maggio 2014, presso l’oleificio “Ligorio”, un impianto di raccolta e smaltimento di materiali da risulta.
Santo Seclì era addetto al trasporto dell’autocarro, non ad altre mansioni, ed è stato rinvenuto da solo, per terra, senza che nessuno avesse visto o sentito alcunchè dell’accaduto. Circostanza, questa, alquanto anomala, considerato che l’impresa ha alle sue dipendenze circa 160 lavoratori. Le indagini sono in corso, la macchina della giustizia si è attivata ma, ad oggi, son troppi pochi gli elementi emersi per riuscire a far luce sulla vicenda, forse anche a causa del muro di silenzio che il territorio di Ceglie Messapica (BR) ha costruito intorno a questa storia.
A parere dei medici, Santo Seclì sarebbe stato colpito da qualcosa di morbido ma pesante e hanno riscontrato che il suo occhio sinistro aveva un trauma da difesa ma, per il resto, la verità sulla tragedia è ancora molto lontana.
Ecco perché i familiari del ragazzo, dopo ben 97 giorni di silenzioso dolore da quel triste 26 maggio 2014, rompono il silenzio e rivolgono un accorato appello affinchè “chi sa qualcosa, parli!”, per consentire alla giustizia di fare il suo corso e per far sì che venga fatta chiarezza sulle cause, le circostanze e la dinamica dell’occorso.
Il gigante buono si è spento ma la famiglia e l’intera comunità di Taurisano mantengono accesa la speranza e continuano a chiedere con forza, coraggio e dignità di ottenere giustizia e verità per Santo.
