Politica

Il Ncd cerca la quadra: effetto risiko sulle primarie pugliesi

ROMA- Il Nuovo Centrodestra cerca di evitare le spaccature attraverso il confronto avviato nella convention romana. Ci sono due linee: quelli come De Girolamo e Lupi che vorrebbero riabbracciare Berlusconi e quelli che spingono per “alleanze variabili”, come sostiene Quagliariello. Berlusconi continua a lavorare per l’unità di tutto il centrodestra: unica strada rimasta per arginare l’effetto Renzi. Non è un caso che l’ex Cavaliere, proprio nel giorno dell’assemblea Nazionale di Ncd, lanci il suo appello all’unità, in prima pagina, dalle colonne del Giornale.

“Uniti non per fare un mero cartello elettorale – sostiene Berlusconi – ma per una condivisione di obiettivi, perché Renzi non può rappresentare gli elettori del centrodestra”.

L’assemblea romana degli alfaniani è una resa dei conti che determinerà le scelte pugliesi, Massimo Cassano non lo nega al telefono: “E’ necessario vedere cosa succederà”. Alfano durante la convention ha spiegato che ci sarà collaborazione sulle riforme, ma per l’unità del centrodestra diventa difficile stare con la Lega antieuropeista: insomma, difficile stare con l’estrema destra, meglio pensare a un cantiere Popolare. Anche se non è un no a Berlusconi, si tratta di un discorso che mette in luce una posizione un po’ diffidente verso i forzisti e verso la loro proposta delle primarie. Intanto, Forza Italia osserva, senza annullare la conferenza prevista per lunedì in cui tutte i partiti di centrodestra avrebbero dovuto annunciare le primarie per fine ottobre, anticipando le consultazioni del 30 novembre della sinistra. Fitto torna a incalzare gli alleati sulle primarie, elogiando il tavolo del centrodestra, che secondo lui è già a buon punto.

“Questo percorso virtuoso- spiega l’ex ministro – dovrebbe essere lo strumento fondamentale anche per le altre regioni. Ma, soprattutto, il punto di partenza per tornare a ragionare di contenuti, valori e programmi con tutto il centrodestra, partendo dai territori. Ecco perché sostengo l’idea che le primarie siano fondamentali non solo in Puglia ma in tutte le regioni”.

Nel centrosinistra invece si preparano nuove grane, dopo l’accordo chiuso con la coalizione: i candidati ufficiali Stefano e Minervini hanno intenzione di chiedere il doppio turno. Lo stesso farà Elena Gentile, che potrebbe annunciare la sua candidatura alla corsa per il governo della Puglia. Emiliano sa che due candidati in campo del Pd, in competizione oltre alla sua candidatura, rischiano di indebolirlo e il doppio turno sarebbe anche molto rischioso. Il tavolo sull’argomento è chiuso, ma la discussione continua

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