BARI- E’ Vito Pertosa l’anti-Emiliano su cui punta una parte dei renziani della prima ora. L’imprenditore di Monopoli ha avuto più di un contatto con il premier: Renzi ha fatto visita alla sua azienda durante la campagna elettorale per le europee e sembra che ci siano stati anche alcuni colloqui telefonici. Pertosa è un prodiano, amico del professore, e seguace dell’Ulivo della prima ora.
Il patron della Mer Mec, l’azienda leader mondiale nei «treni diagnostici», alla ribalta per la produzione di aerei in fibra di carbonio, leggeri e veloci, è l’uomo della società civile in linea col pensiero di rinnovamento renziano, che potrebbe mettere tutti d’accordo, secondo alcuni dirigenti democratici. In teoria, con la crisi di Sel il centrosinistra è in difficoltà e si ritroverà a fare un percorso ad ostacoli, quindi, qualcuno vorrebbe risolvere tutto con una candidatura straordinaria proveniente dalla società civile, dall’imprenditoria di successo: una candidatura capace di calamitare consensi tra i moderati. Sembra che Renzi voglia puntare fortemente su questo nome, anche perché è infastidito dall’atteggiamento da “cane sciolto” di Michele Emiliano. Ma i fedelissimi del segretario regionale smentiscono le voci sui dissapori tra i due leader: “Non è direttamente Renzi a puntare su Pertosa, ma qualche renziano della prima ora, qualche detrattore”- spiegano.
Detrattori o meno la partecipazione di Pertosa alle primarie potrebbe complicare le cose per il segretario regionale. In campo sicuramente c’è già un’area del partito pronta a sfidarlo: quella rappresentata da Blasi e Minervini, che hanno stretto un patto per una proposta alternativa a quella della segreteria. A questo bisogna aggiungere che anche l’area Civati vorrebbe candidare Elena Gentile alle primarie, indebolendo così Emiliano.
Il segretario, intanto, sta cercando di fare i salti mortali per convincere Sel a fare le primarie a fine ottobre, ma è sempre più probabile l’ipotesi delle consultazioni in due tempi: concedendo a Vendola le primarie di coalizione a gennaio. Sì, perché il governatore adesso deve pensare al terremoto che ha investito il suo partito: mercoledì si presenterà davanti all’assemblea nazionale di Sel con le sue dimissioni in mano, sperando di poter tenere in piedi un partito spaccato.
Poi dovrà far digerire il nome di Stefano ai suoi per la candidatura alle primarie di coalizione, sempre che non decida di scendere in campo in prima persona. Emiliano invece risolverà il nodo dell’aspettativa in magistratura con una nomina di assessore esterno alla Polizia municipale nel Comune di San Severo. In questo modo non sarà costretto a fissare le primarie per forza ad ottobre per convincere il Csm a concedergli l’aspettativa per ragioni elettorali.