TARANTO- Accorpare le Soprintendenze e avviare una gestione manageriale dei poli museali.Queste le due direttrici di marcia che il premier Matteo Renzi vuole percorrere per risparmiare risorse nei Beni culturali. È la notizia diffusa nei giorni scorsi dal ministro Dario Franceschini e che ha fatto storcere la bocca a più di qualcuno. A partire dall’associazione Italia Nostra che lancia un appello contro i tagli ai Beni Culturali. Appello al quale aderisce il sindaco di Taranto Ezio Stefano, perchè siano salvati gli uffici di Taranto Lecce e Brindisi. Parole di sconcerto del primo cittadino che ha scritto una lettera al presidente dell’associazione Marcello Seclì condividendo un pensiero: “Come è possibile che lo stesso governo che parla di aiutare taranto “per riscattarla dal sacrificio dell’industrializzazione selvaggia, da tutti i suoi problemi, oggi pensa alla chiusura della Soprintendenza? Non comprendiamo, scrive Stefano, la ratio di questa decisione. Riorganizzare il sistema delle Soprintendenze – sottolinea Stefano – sarebbe un progetto plausibile, soltanto se puntasse al massimo, al potenziamento e alla modernizzazione di esso, e certo non a chiudere le sedi salentine. Va bene la spending rewieu , ma pensare di tagliare le Soprintendenze del Salento significherebbe privare un territorio a forte vocazione turistica degli attori necessario allo sviluppo economico. Dove finiranno insomma la protezione del paesaggio, dei siti archeologici, dei musei, di biblioteche e archivi? Il ministero dei Beni Culturali, dal 2008 ad oggi, ha visto tagli del 30 % delle risorse. Una corsa al risparmio, che soprattutto sulla cultura, andrebbe immediatamente frenata”.
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