LECCE- Bagarre ieri pomeriggio nel piazzale antistante il Palazzo dei Celestini dove l’associazione Sentinelle in piedi ha organizzato una veglia silenziosa, sulla scia di altre svolte in tante città italiane, per richiamare l’attenzione su quello che definiscono “Il carattere liberticida del “d.d.l. Scalfarotto sull’omfobia e transfobia ”.
“La manifestazione, dicono, è stata comunicata, come per legge, alla Questura. un gruppo di oltre cinquanta attivisti di associazioni LGBT, intervenuti anche da fuori città, hanno scatenato una gazzarra – sempre a loro dire – che è durata per tutta la veglia: con urla e slogan hanno impedito che si ascoltassero le comunicazioni all’inizio e alla fine; hanno molestato i singoli “veglianti” mettendosi di volta in volta in 6-7 attorno a ciascuno di essi hanno esposto striscioni arcobaleno e palloncini, facendoli passare sulla testa dei “veglianti”; hanno letto ad alta voce alcuni dei titoli dei libri portati dai veglianti, prendendoli in giro.
E le associazioni LGBT precisano e spiegano modalità e contenuti della contro manifestazione: “La nostra contromanifestazione ha visto unirsi associazioni, movimenti e persone che ritengono fondamentale la corretta informazione. Abbiamo chiesto a tutti di soffermarsi pochi minuti nella lettura di un volantino perché, al di là delle differenti opinioni, l’importante è confrontarsi con un atteggiamento obiettivo”
“Il ddl Scalfarotto contro l’omofobia e la transfobia non fa che estendere la legge Mancino-Reale, che esiste dal 1975 contro le discriminazioni etniche, razziali e religiose – xenofobia, razzismo , antisemitismo – anche alle discriminazioni fondate sull’ omofobia e sulla transfobia”.
“Le Sentinelle in Piedi si nascondono dietro l’inviolabile rivendicazione del diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero -l’idea che famiglia è solo quella fondata sull’amore tra un uomo e una donna – per offendere, in realtà, la dignità civile e sociale delle persone omosessuali e delle loro famiglie, parimenti fondate sull’amore e sul rispetto reciproco”.
