GALLIPOLI- Chiede la revisione del processo penale a carico dell’uomo che guidava l’auto che tamponò sua figlia. Il padre di Ylenia Attanasio, la cui vita fu spezzata l’8 luglio 2007, mentre era in sella al suo scooter, sulla strada provinciale Gallipoli-Alezio, non molla.
La sua è una battaglia ingaggiata sin dal primo momento. Contro una giustizia che ritiene ingiusta, contro presunte pressioni e intimidazioni che avrebbero spinto i testimoni a dare determinate versioni dei fatti. L’imputato Vittorio Spada, 65enne gallipolino, è stato assolto in primo grado “perchè il fatto non sussiste”. La sentenza è stata poi impugnata dagli avvocati di parte civile ed ai familiari della vittima è stato riconosciuto un risarcimento, per via della responsabilità di Spada. Responsabilità, però, non penale.
Il sig. Rosario Attanasio, a luglio 2013, ha presentato un esposto che ha portato ad iscrivere formalmente nel registro degli indagati il pm all’epoca titolare del fascicolo e il giudice allora in forze presso il Tribunale di Gallipoli. Oggi, Attanasio, con un sit in davanti alla Procura di Lecce, annuncia delle integrazioni a quell’esposto e rivolge un appello a chiunque possa aiutare a fare chiarezza su quanto accadde quel tragico giorno.