CAVALLINO- La doppia inchiesta sulla discarica di Cavallino e sull’impianto di Poggiardo entra nel vivo. Nelle scorse ore la Procura ha avviato due maxi consulenze per accertare l’eventuale produzione di sostanze inquinanti nel processo di smaltimento dei rifiuti. L’incarico è stato conferito all’ingegnere ambientale Barbara Valenzano, massima esperta delle tematiche ambientali, dipendente dell’Arpa Puglia in forza al servizio di prevenzione e protezione.
Il suo nome non è nuovo alle cronache. È stata nominata il custode-tecnico di riferimento per le aree dell’Ilva di Taranto sottoposte a sequestro penale e ha svolto funzioni di supporto tecnico-operativo alle attività del direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, in materia di salute e sicurezza sul lavoro del personale dell’Agenzia.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonio Negro, condotte nel più stretto riserbo dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, al comando del maggiore Nicola Candido, e dagli agenti della Polizia Provinciale, sono in corso ormai da oltre un anno. Gli investigatori hanno già compiuto analisi dell’aria e dell’acqua, e ascoltato persone informate sui fatti, compresi gli Amministratori di Cavallino, San Donato e San Cesario.
Bocche cucite sui nomi finiti nel registro degli indagati. L’accusa ipotizzata dalla Procura è quella, per il momento generica, di getto pericoloso di cose. A dare il via all’inchiesta una serie di esposti presentanti sulle puzze provenienti da entrambi gli impianti anche da amministratori dei comuni limitrofi.