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Rosaria Ricchiuto racconta “Storie di donne spente per mano violenta”

TAVIANO- Giovedì 10 Aprile presso il Teatro Fasano di Taviano nell’ambito della Stagione Teatrale organizzata dal Comune di Traviano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e con il Patrocinio della Provincia di Lecce l’attrice e regista salentina Rosaria Ricciuto ha portato in scena con la Compagnia Teatro Solatia lo Spettacolo Teatrale: “Si fa prima a non dir niente – Storie di donne spente per mano violenta” 

In scena con Rosaria Ricchiuto: Martina Arnesano, Mariangela Nobile, Giuliana Orlandini, Federica Trinchera. Il teatro, come vero strumento formativo, aiuta a riflettere sulle differenze di genere e su come riconoscere pregiudizi e segnali di attenzione rispetto ai propri vissuti, attraverso la rappresentazione dello spettacolo teatrale che favorisce la riflessione su questi temi attraverso le emozioni.

Le Protagoniste dello Spettacolo sono quattro Donne, quattro Personaggi molto diversi ma che hanno in comune una drammatica storia di violenza subita da raccontare.

Non hanno un nome, perché il loro volto, la loro voce, la loro presenza, potrebbe essere quella di tante Donne che ancora non hanno trovato il Coraggio di parlare.

In ordine di apparizione sfilano una Donna maltrattata, vilipesa e picchiata dal marito; una ragazzina vittima delle “Cow Pills”, usata come “merce” di scambio dai suoi genitori, costretta a prostituirsi e infine muore dopo che le vengono asportati gli organi; una Donna tradita e malmenata dal suo uomo e una Donna stuprata.

Sul palco le loro Storie, i loro Monologhi si alternano in un “gioco teatrale” semplicissimo ed essenziale, ognuna avrà il suo “momento”, il suo “spazio”, perché per parlare di Violenza, non servono molti orpelli…ma solo la parola, il testo, la voce che deve far vibrare e arrivare più che mai fino all’ultimo Spettatore, perché tra di loro può esserci chi ancora non trova il coraggio di denunciare, chi tace e subisce in un silenzio assordante… perché “Si fa Prima a non Dir Niente”….

Particolarmente forte, toccante e suggestiva, l’interpretazione de “Lo Stupro” da parte di Rosaria Ricchiuto. Tutte le attrici hanno un particolare imprescindibile: ognuna di loro indossa le SCARPE ROSSE, simbolo di denuncia contro la violenza ed il femminicidio.

Si spingono gli spettatori a riflettere sul modo in cui queste caratteristiche e l’adesione a determinati modelli di comportamento possano portare gli uomini ad essere violenti con le donne. Attraverso la rappresentazione gli spettatori vengono chiamati a confrontarsi con il proprio vissuto e ricevono qualche strumento per poter riconoscere e poter quindi prevenire la violenza nelle loro relazioni affettive.

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