Politica

Caso Minervini, Buccarella: “Scivolati su buccia di banana, ma tema assenze esiste”

LECCE- Dalla condanna senza riserve alla puntualizzazione. Il Senatore pentastellato Maurizio Buccarella aggiusta il tiro dopo essersi dissociato appieno, l’altro ieri, dagli attivisti salentini che su Facebook – con inevitabile coda di polemiche – avevano additato l’assessore regionale Guglielmo Minervini di assenteismo, puntando il dito contro quel componente della giunta Vendola che da anni lotta contro un tumore. E che ha scelto la via della pubblicizzazione del contrasto alla malattia per incoraggiare chi ne è colpito a non privare la società del proprio apporto, a combattere con dignità e coraggio.

“Minervini – avevano scritto i militanti salentini lunedì scorso – ha registrato il 20% di assenze; è latitante dal Consiglio regionale dal 29 marzo 2010 ma percepisce il 100% di stipendio”.

 Il senatore Buccarella e non pochi attivisti avevano preso nettamente le distanze dal post, dissociazione a cui sono seguite le scuse, con asterisco, degli autori del messaggio: “Non eravamo a conoscenza della malattia. Solidarietà e vicinanza umana a Minervini, ma non possiamo esimerci dal valutare come bassa e mediocre la strumentalizzazione della notizia ad opera del Presidente Vendola che mai, finora, ha risposto alle insistenti domande che il territorio gli ha posto”.

Condanna senza appello che Buccarella rimodula tornando a porre l’accento sull’importanza del tema dell’assenteismo nelle istituzioni, non risparmiando frecciate ai giornalisti: “Il consigliere Minervini – scrive sulla sua bacheca l’esponente pentastellato – ha incassato le scuse (e gli auguri di guarigione) di chi aveva ricordato le percentuali di assenze dei membri del Consiglio regionale pugliese….Adesso mentre si risvegliano antichi troll anti-Movimento e la stampa sguazza sulla buccia di banana (anche chi scrive non era a conoscenza della malattia di Minervini, per dire !), occorre riportare la discussione sulla tematica proposta, quella dell’assenteismo di chi è eletto nei ruoli istituzionali”.

E gli schieramenti si ricompattano: 5 Stelle con l’elmetto contro le storture della politica, e resto del mondo – come si direbbe in gergo calcistico – che accusa i pentastellati di generalizzare sempre e comunque.

 

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