Cronaca

Bimbo nato morto al Perrino, 10 indagati. Autopsia sul corpicino di Gabriele

BRINDISI- Bimbo nato morto, dopo una corsa tra i corridoi dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi, sono 10 gli indagati iscritti nel registro del fascicolo aperto dalla Procura adriatica, in azione dopo l’esposto presentato dalla famiglia del piccolo.

Gabriele, così si sarebbe dovuto chiamare il bambino, figlio di una coppia di Carovigno che pur non accusando nessuno, è intenzionata a conoscere la verità. Capire, cioè, se sia trattata di una tragica fatalità quanto, piuttosto, di un drammatico epilogo evitabile e causato dal malfunzionamento degli ascensori del nosocomio.  La procura indaga, quindi, per capire se ci sono responsabilità nella morte del piccolo, e se in qualche modo siano anche da attribuirsi al ritardo con il quale la partoriente, una donna di 34 anni, sia arrivata in sala operatoria.

Il legale della famiglia, l’avvocato Giovanni Zaccaria, nel ricostruire la vicenda, aveva infatti sottolineato come proprio il guasto agli ascensori grandi, avesse costretto il personale medico ad utilizzare, per l’arrivo in sala, un percorso alternativo tra le rampe delle scale dell’ospedale. Giova ricordare come proprio gli elevatori del Perrino e il loro malfunzionamento (secondo la Asl “boicottaggio”) siano oggetto di un’altra denuncia sul tavolo della procura avanzata dai vertici dell’azienda sanitaria. Ma questa, almeno per il momento, è un’altra storia.

“Secondo quanto è stato riferito ai miei assistiti – ha invece dichiarato il legale – la morte sarebbe avvenuta per l’ingestione di un quantitativo eccessivo di liquido amniotico. Quello che intendiamo appurare è se, nel caso in cui si fosse intervenuti prima, si sarebbe potuto evitare il tragico epilogo”.

Per appurare quanto ci sia di vero e di falso tra le diverse dinamiche ricostruite da Asl e famiglia, la Procura disporrà, con ogni probabilità, l’autopsia sul corpo del piccolo. Intanto, arrivano i primi avvisi di garanzia, 10, appunto, DA NOTIFICARE a medici e infermieri. Un atto dovuto. Anche per Gabriele. Eh già, si sarebbe dovuto chiamare così.

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