Cronaca

Malformazioni prenatali, per Cnr e Asl colpa dei fumi industriali

BRINDISI- “Le mamme che dal 2001 al 2010 hanno partorito bambini con malformazioni congenite sono state esposte, nel periodo della loro gravidanza che va dalla terza alla ottava settimana, ad una concentrazione di anidride solforosa (SO2) più elevata delle mamme che hanno partorito negli stessi anni bambini in buona salute“.

E’ questa la conclusione dell’articolo pubblicato nei primi mesi del 2014 sulla rivista scientifica Environmental Research da un gruppo di ricercatori composto da epidemiologi, fisici dell’atmosfera, biologi di alcuni istituti del CNR di Pisa, Lecce e Bologna e neonatologi della ASL di Brindisi.

Gli stessi ricercatori che un anno fa avevano pubblicato su altra rivista internazionale i dati sulle malformazioni congenite a Brindisi registrando nello stesso arco temporale un totale di 194 anomalie su 8.503 neonati e osservando una prevalenza di 228 casi su 10.000 nati vivi, approssimativamente il 17% in più rispetto al dato riportato dal registro europeo EUROCAT.

In realtà i ricercatori precisano che potrebbe non essere solo la SO2 in quanto tale a provocare il maggior rischio di malformazioni, ma “la SO2 può essere considerata un surrogato del complesso delle emissioni” che investono la città.

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