Cronaca

Ilva: città spaccata tra salute e lavoro. Oggi arrivano Orlando e Lorenzin

TARANTO- Ci siamo. E’ il giorno dell arrivo a Taranto dei ministri alla salute Beatrice Lorenzin e all’ ambiente Andrea Orlando. E’ il giorno del convegn0 fortemente voluto dal vescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro.  Al centro del dibattito i pericoli causati dall’inquinamento industriale alla città, con particolare attenzione alla situazione dell’Ilva. accanto ai ministri, le rappresentanze dell azienda, della magistratura, della politica.

Invitati il sindaco stefano ed il governatore della Regione Vendola, entrambi indagati con altre 51 persone nell’ ambito dell inchiesta ambiente svenuto. L’ appuntamento è alla Lumsa di Taranto. titolo del convegno: “Ambiente, salute, lavoro: un cammino per il bene comune”.

Obiettivo, portare a Taranto l’esperienza di altre città industriali europee dove si è riusciti a conciliare la tutela dei diritti alla salute e al lavoro. cosa che a Taranto sembra impossibile. messi quasi alle strette in una scelta che non dovrebbe proprio sussistere e che ha dello sconcertante i tarantini sono divisi cosi da tempo tra chi lotta per salvare il lavoro e chi per la salute e l ambiente. Tra questi cittadini e lavoratori liberi pensanti:” L’unico cammino possibile per il bene comune – DICONO  — conciliando i diritti fondamentali legati all’ambiente, alla salute ed al lavoro è il fermo immediato degli impianti inquinanti e la successiva bonifica impiegando tutti gli attuali dipendenti Ilva.”

Ci sono poi le associazioni ambientaliste, da Peacelink a Fondo antidiossina onlus fino a Legambiente, che proprio in occasione dell’incontro odierno, invia una lettera aperta ai ministri Orlando e Lorenzin, ricordando i ritardi sull’Aia e la beffa sul danno ambientale, e chiedendo di intervenire una volta per tutte, ciascuno secondo le proprie competenze, per salvare Taranto.

Il governo insomma compia i propri doveri, per difendere i nostri diritto. Il diritto di vivere e di lavorare, senza il terrore delle malattie e la paura della disoccupazione.

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