Cronaca

Settimana di spari in città, il Prefetto chiede rinforzi

LECCE- “Siamo solo all’inizio delle indagini, non è ancora possibile dire nulla“. Così il Procuratore Capo della Repubblica Cataldo Motta commenta i quattro episodi di colpi -intesi letteralmente come spari- registrati in città negli ultimi giorni. Fatti che hanno richiesto l’approfondimento disposto dal Prefetto di lecce Giuliana Perrotta, da parte del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato in Prefettura ed allargato, per l’occasione al dott. Motta.

Al termine della riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, è stato deciso di formalizzare al Ministero dell’Interno la richiesta di rinforzi per tutti i reparti operativi. Hanno partecipato al tavolo anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, il col. Vincenzo Di Rella, il comandante provinciale dei Carabinieri, col. Nicodemo Macrì e il vicequestore vicario Vito Montaruli.

I fatti: giovedì, alle due del pomeriggio, nel quartiere S. Pio, qualcuno ha citofonato ad Alessio Bellanova -volto già noto alle cronache per essere stato in auto al fianco di Davide Vadacca quando questi, un anno fa, fu gambizzato nella stazione di servizio Esso alle porte di Lecce, e per essere stato poi arrestato per droga-.

“C’è posta” -gli hanno detto- facendolo scendere nell’androne del palazzo. Poi gli hanno sparato, ferendolo alla caviglia: era un uomo con indosso un casco da motociclista.

Qualche ora più tardi, sono stati esplosi dei colpi in via Adriatica, nei pressi del parcheggio di un noto centro sportivo. La notte tra sabato e domenica è stato preso di mira il bar Bellini, in via Monti, nella zona dei Salesiani. Anche qui almeno 8 colpi, in rapida successione.  All’una della notte tra domenica e lunedì, 9 colpi sono stati esplosi da un mezzo in corsa contro il negozio “Good look” e contro il portone accanto, in viale della Libertà.

Il procuratore capo Cataldo Motta ha detto di aver dato tutte le indagini in mano allo stesso magistrato, Guglielmo Cataldi. Si cerca l’eventuale filo conduttore e, con ogni probabilità, a sparare potrebbe essere stata sempre la stessa arma, con proiettili cal. 7,65.

Ala fine dell’incontro, è stato anche stabilito di intensificare il controllo esterno in merito alla sicurezza negli ospedali, dopo i fatti di Galatina, dove un paziente appena trasferito da Putignano, ha aggredito con un coltello a serramanico medici ed operatori.

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