Cronaca

Tumori, l’emergenza nei nuovi dati: 4mila casi in più ogni anno

LECCE- 11.998 nuovi casi tra il 2003 e il 2005. Una media di 4mila nuovi malati ogni anno. Un tasso grezzo di 497 casi ogni 100mila abitanti. A rischiare sono il 30% degli uomini e il 22% delle donne. Tradotto, significa che un uomo su tre e una donna su cinque corrono il pericolo di contrarre un tumore nel corso della loro vita.


Sono i nuovi dati, duri e inediti, relativi alla diffusione del cancro in provincia di Lecce. Un aggiornamento del Registro tumori 2010, relativo solo al biennio 2003- 2004. Un anno in più, il 2005, in grado di segnare meglio un trend, di far notare le differenze, per quanto leggere, rispetto a prima, e di far vedere meglio quelle macroscopiche, ancora, rispetto alle medie nazionali. In primis, l’abnorme incidenza dei tumori al polmone tra gli uomini, ciò che rende Lecce un “caso”.

In attesa dei nuovi dati, in via di elaborazione quelli riguardanti il 2006 e 2007, quelli del 2005 sono rimasti a lungo sotto traccia, resi noti soltanto durante un convegno medico e sconosciuti all’opinione pubblica. Dicono che sono state 4291 le persone che si sono ammalate di cancro in quell’anno, 2446 uomini e 1845 donne, che vanno ad aggiungersi alle 7.707 diagnosi del biennio precedente. È vero, i tassi di incidenza sono inferiori a quelli delle regioni dell’Italia centro-settentrionale e sovrapponibili a quelli del sud Italia, ma dentro quei numeri c’è la conferma di una geografia della malattia oncologica ancora complessa e in fase di esplorazione, compito, questo, affidato alla neonata Rete per la prevenzione oncologica, la Repol.

Il nuovo studio evidenzia che i tumori più frequenti, negli uomini, sono quelli a polmone e prostata, che continuano a segnare un aumento, seguiti da quelli alla vescica e colone retto, che staccano di molto quelli a fegato, encefalo, rene e pancreas. Per le donne, il primato assoluto spetta, in linea con i dati nazionali, al cancro alla mammella, che però nel trend triennale ha subito una leggera diminuzione, mentre è quello all’encefalo e tiroide ad aver conosciuto una lieve impennata. Un 4% di donne, inoltre, viene colpita all’ovaio, soprattutto nei distretti di Gagliano e Poggiardo.

Tuttavia, è ancora il tumore al polmone a segnare un boom. I nuovi dati evidenziano, comunque, che nel 2005, rispetto al 2003, c’è stata una lieve diminuzione di incidenza negli uomini, compensata da un uguale aumento, in parallelo, nelle donne. Un tasso di incidenza e mortalità paragonabile a quelli rilevati nel nord Italia e ancora troppo al di sopra rispetto alla media nazionale: il 20% degli uomini leccesi che si ammalano di cancro lo contraggono al polmone.

Il 5% in più rispetto alla media italiana, percentuale che arriva ad un + 8% nella fascia d’età tra i 50 e i 69 anni e neoplasia che compare, a differenza che altrove, tra le prime cinque cause di tumore fino a 49 anni. È ciò che fa di Lecce un “caso” nazionale. Tra l’altro, con una differenza fortissima e marcata anche nella distribuzione nel territorio, dove si individuano due aree ben definite: di cancro al polmone si ammalano soprattutto gli uomini nel sud Salento, le donne nel nord della provincia.

Le cause sono le più varie. Sicuramente il consumo di tabacco, ma si sta indagando anche su quanto faccia la sua parte la migrazione di ritorno, di persone che hanno contratto il rischio fuori. Non si possono escludere ruoli di esposizioni professionali e ambientale e il potenziale impatto di insediamenti produttivi nel Basso Salento. Ciò che è certo è che il distretto più colpiti è quello di Galatina.

 

 

 

 

 

 

 

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