Cronaca

Tragedia S.Oronzo, le ipotesi sulle cause

LECCE- La  situazione è grave e le condizioni di Fabrizio Castelluzzo  sono critiche. I   medici del reparto grandi ustionati del Perrino di Brindisi temono complicazioni e temono per la vita del 43enne, il ferito più grave nell’esplosione avvenuta la sera di S. Oronzo, titolare della ditta incaricata di realizzare lo spettacolo dei fuochi in onore del patrono.

Ha ustioni sul 70 % del corpo e la sua prognosi è riservata, anche se da ieri le sue condizioni sono stazionarie. Il padre Vittorio è invece ricoverato a Lecce. Ha meno ustioni, ma ha perso un occhio. Raffaele gigante, 80enne, presente sul posto per aiutare i due amici, si è ferito ad un braccio ed è già stato dimesso.

Una sciagura quella che ha colpito la famiglia e che ha macchiato di sangue la festa dei leccesi già pronti a salutare i giorni dedicati a Giusto Oronzo e Fortunato con il tradizionale e attesissimo spettacolo pirotecnico. Una fatalità o un incidente che si sarebbe potuto evitare con una maggiore accortezza riguardo alle norme di sicurezza?

La procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda con l’ipotesi di reato di lesioni colpose e danneggiamento a seguito di incendio. Ad occuparsi delle indagini sono gli agenti della questura che in queste ore stanno compiendo, con gli uomini della scientifica, tutti i rilievi e gli accertamenti sul camion esploso, finito sotto sequestro.

Perche è evidente che qualcosa in quel camion deve essere accaduto e che qualcosa deve aver innescato una scintilla. Il materiale pirotecnico sicuramente era  accatastato in grande quantità sul camion.   Molte delle batterie erano già state scaricate e sistemate in fila sul prato, eppure   il camion è stato sventrato e i pezzi di lamiera scaraventati a decine di metri di distanza. L’esplosione è avvenuta certamente all’interno. Una delle ipotesi è che al contrario di quanto dovrebbe accadere, i fuochi potessero essere già innescati per guadagnare tempo.

Che ci fosse qualche fuoco difettoso è un’  altra possibilità. Le indagini si concentrano anche a monte, sulla ditta costruttrice da cui i Castelluzzo hanno acquistato il materiale. Comunque gli accertamenti sono in corso e per le indagini saranno nominati dei periti.

Di certo il bilancio dell’esplosione è drammatico, ma in quel largo di via potenza, alla periferia di Lecce, si sarebbe potuta consumare una strage. Fortunatamente il luogo è tutto sommato lontano dalle abitazioni e le esplosioni  hanno coinvolto solo le tre persone a ridosso del mezzo.

Foto Stefano De Tommasi

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