CronacaPolitica

Profondo rosso, cinque comuni a rischio bancarotta

CASARANO- Nel 2011, erano in sei e tra loro c’era anche Lecce. Per i conti del 2012, sono diventati cinque, quattro della provincia di Lecce e uno del brindisino. Denominatore comune: rischiano la bancarotta. La Corte dei Conti di Bari li inchioda tutti, nella sua ultima relazione sulla finanza degli enti locali. Pollice verso soprattutto per Casarano, Cursi, Melissano e Racale, i comuni per i quali è stato dichiarato lo squilibrio in via presuntiva per il 2012, lista nera nella quale rientra a sorpresa, quest’anno, anche Torchiarolo. L’elenco è parziale e potrebbe allungarsi non di poco, visto che molti consuntivi non sono stati ancora approvati. Ciò che è certo, tuttavia, è che la fotografia è poco rosea e parla di spese che superano le entrate e che non si riescono ancora a contenere abbastanza.

Nella gran parte dei casi, si ereditano situazioni pregresse pesanti come macigni. Lo sanno bene a Casarano, dove il buco è di 3.439.691 euro, una voragine su cui ha puntato i fari anche la Guardia di Finanza.

Le spese pazze riguarderebbero il finanziamento di stagioni teatrali e la fideiussione per la ristrutturazione del campo sportivo, oltre ad un prestito da 5milioni di euro richiesto al fondo rotativo. Lecce, con i suoi 2.530.000euro di disavanzo, sarebbe rientrata nei ranghi dopo l’appianamento del debito relativo soprattutto al Lodo Leadri, grazie anche all’intervento in soccorso della Regione. Fuori dal profondo rosso ci sarebbe quest’anno anche Campi Salentina.

Il suo fardello da 904.146euro è “figlio di spese correnti superiori alle entrate e di un mancato introito di una gara per impianti fotovoltaici su terreni comunali, visto che- spiega il sindaco Roberto Palasciano- dopo l’aggiudicazione della gara, la ditta ha comunicato il recesso dal contratto”. Nel 2012, comunque, lo squilibrio è stato ridotto di 200mila euro. Con l’acqua alla gola, ancora, il Comune di Cursi: 313.241 euro, mancati incassi che risalgono a contributi mai erogati da altri enti per manifestazioni svolte negli anni ’90. “Abbiamo intrapreso una trattativa con la Corte dei Conti- dice il sindaco Edoardo Santoro-. Dopo quattro incontri, abbiamo concordato come disciplinare il rientro. Nel 2014 dovremmo riuscire finalmente a respirare”.

Non va meglio a Racale, 505.077euro col segno meno, per il 2012 ridotti a poco piĂą di 200mila euro.“Il bilancio quest’anno presenta un saldo attivo di circa 1.400.000euro”, fa sapere il primo cittadino, Donato Metallo. Ma la strada è tutta in salita e, nonostante i tagli alla spesa, bisogna ancora staccare assegni per 6milioni di euro di vecchie fatture non pagate ai fornitori, specie Enel e Telecom. Nelle sabbie mobili, da tempo, c’è Melissano: 2.265.000euro di squilibrio nei conti. Certo è che, se non si fa presto a colmare il gap, le sanzioni possono essere vere batoste. Si può arrivare fino allo scioglimento del consiglio comunale, se non ad una ulteriore, massacrante, impennata delle tasse.

 

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