Politica

Zone Franche Urbane, a rischio quelle di Taranto e Lecce?

TARANTO- Sessanta milioni di euro dalla Regione Puglia per le zone franche urbane. C’è anche Taranto nella lista e nel capoluogo ionico sono previste agevolazioni ed esenzioni fiscali alle micro-imprese che si svilupperanno ai quartieri Tamburi, Paolo VI, Porta Napoli e città vecchia. Lo dice in una nota l’assessore regionale allo sviluppo economico Loredana Capone, che ha inviato una comunicazione al Mise, cioè al dipartimento per lo Sviluppo e la coesione del Ministero economico”.

“La dotazione finanziaria destinata dalla Regione Puglia alle zone franche urbane – scrive la Capone – ammonterà a 60 milioni di euro a valere sugli Accordi di programma quadro “Sviluppo locale” e “Aree unrbane-città” del fondo di sviluppo e coesione 2007-2013”. “Stiamo cercando, d’intesa col Minostro – prosegue la nota – di accelerare l’inserimento della puglia nel decreto delle zone franche urbane”. Proprio le zone franche urbane sono aree defiscalizzate per favorire la creazione di piccole e microimprese. Le candidature arrivate alla regione sono state 16 ma il ministero ne approvò soltanto tre: Andria, Lecce e Taranto.

“La puglia – ha spiegato la Capone – ha promosso nelle zone franche inteventi per 74 milioni di euro, di cui 63 per la riqualificazione urbana e 11 per le agevolazioni alle micro e piccole imprese. A queste risorse – continua l’assessore – si aggiungono i 60 milioni di euro del fondo di sviluppo e coesione. Tutto questo – conclude la Capone – porta l’impegno della Regione Puglia per le zone franche a 134 milioni di euro”.

Il consigliere regionale del PDL, Arnaldo Sala, ha commentato la vicenda: “Taranto, Lecce e Andria sono state escluse dal decreto ministeriale del 10 aprile scorso ed è facile immaginare – attacca Sala – che si sia voluto evitare che usufruissero dei 60 milioni di finanziamento, a favore di altre città pugliesi evidentemente più gradite”. Anche Mazzarano del PD è critico sulla scelta: “I soldi – ha detto il consigliere regionale – devono andare solo a Taranto, Lecce e Andria”.

 

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