TARANTO- Taranto ancora una volta si é svegliata avvolta da un forte odore di gas. allertata l’ arpa che in queste ore procede a tutti gli accertamenti del caso. In tilt le sale operative di vigili del fuoco e della Polizia.
L’odore é nauseabondo ed i sospetti ricadono ancora una volta sulla raffineria Eni, soprattutto dopo quanto accaduto l’altro ieri: lo sversamento in mare di petrolio e la fuoriuscita di fumi neri dai camini.
Un episodio per il quale il leader dei verdi e consigliere comunale di Taranto ha esposto denuncia, ritenendo che il sistema di monitoraggio dell’ Eni non sia sufficientemente adeguato.
Ma intanto l‘Eni ha pubblicato sul proprio sito una nota: “Nessuna emergenza ambientale alla Raffineria di Taranto
Le avverse condizioni metereologiche hanno generato una interruzione di alimentazione elettrica dalla rete nazionale e un successivo blackout che ha interessato tutte le utenze elettriche della Raffineria Eni di Taranto. Il blocco improvviso degli impianti ha attivato gli automatismi che garantiscono il mantenimento delle condizioni di sicurezza del sito.
La concomitanza delle avverse condizioni meteo e del blocco elettrico non ha consentito di escludere un effetto di “trascinamento‘ di tracce di acque oleose , causando un fenomeno di iridescenza. A scopo cautelativo, informata immediatamente la Capitaneria di Porto, sono state prontamente messe in atto tutte le azioni necessarie a circoscrivere il fenomeno,quali l’utilizzo di panne di contenimento e sistemi oleoassorbenti.
Non è stata rilevata traccia di idrocarburi al di fuori dell’area di contenimento”.