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Canonizzazione dei Martiri, la gioia degli otrantini e dei fedeli

Dopo secoli di attesa, la storia rende giustizia al martirio degli 800 idruntini decapitati nell’agosto del 1480 sul Colle della Minerva dai turchi di Acmemeht Pascià. Attraverso un varco nelle mura, i soldati della mezzaluna non avevano esitato a massacrare quanti si erano rifugiati in Cattedrale.

La stessa sorte toccò ai prigionieri che rifiutarono di convertirsi all’Islam. I loro corpi rimasero insepolti per circa un anno sino alla liberazione di Otranto ad opera dell’esercito di liberazione cristiana. In nome di quel sacrificio supremo la chiesa li canonizza per aver versato il loro sangue in nome di Cristo.

Il Salento ha preferito vivere il grande evento, recandosi a Roma per assistere alla cerimonia di canonizzazione in Piazza San Pietro. Quanto sono stati impossibilitati non hanno rinunciato ad andare a recitare una preghiera nel cappellone dove sono custodite le teche dei resti mortali dei gloriosi martiri.

Festa rimandata da parte della curia e delle istituzioni idruntine il prossimo 30 maggio con la solenne liturgia di ringraziamento presieduta dal Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi.  

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